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Sangiuliano si dimette, Alessandro Giuli nuovo ministro alla Cultura

“Dimissioni irrevocabili” quelle presentate alla premier Meloni dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Dopo giorni di polemiche per l’affaire Maria Rosaria Boccia e una prima richiesta di dimissioni respinte, è arrivata al capolinea l’esperienza a capo del dicastero. Da oggi venerdì 6 settembre il Governo avrà un nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che che giurerà stasera alle 19 al Quirinale.

Sangiuliano si dimette: “Fiero dei risultati raggiunti, lavoro non può essere fermato da questioni di gossip”

Stamattina il ministro si è recato all’Arco di Costantino danneggiato da un fulmine durante la bomba d’acqua che si è abbattuta martedì scorso su Roma. Nulla faceva presagire la decisione arrivata nel pomeriggio; quando Sangiuliano ha inviato a Giorgia Meloni una lunga lettera rassegnando le sue dimissioni irrevocabili e sottolineando il lavoro fatto “fiero dei risultati raggiunti” in quasi due anni di Governo, “dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie” all’aver incrementato numero di visitatori e incassi nei musei.

“Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip” ha scritto Sangiuliano ringraziandola premier “per avermi difeso con decisione”. “Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni” ha scritto ancora l’esponente di Fratelli d’Italia nella lettera.

“Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, – ha dichiarato dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali”.

Alessandro Giuli nuovo ministro alla Cultura: stasera il giuramento al Quirinale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, – spiega il Quirinale in una nota – ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giorgia Meloni. Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dal dott. Gennaro Sangiuliano dalla carica di Ministro della cultura. Con lo stesso decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, è stato nominato Ministro della cultura, Alessandro Giuli. La cerimonia del giuramento del nuovo Ministro avrà luogo questa sera al Quirinale alle ore 19″.

La lettera di Sangiuliano alla premier

Caro Presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni”.

“Fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi due anni”

“Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere. Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento)”.

“Organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche”

“A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia. Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi”.

“Lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip”

Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare”.

“Agirò contro chi ha pubblicato fake news”

“Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni“.

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