La scuola inizia tra meno di due settimane e proprio nelle scorse ore il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha lanciato un augurio alle studentesse e agli studenti per il nuovo anno scolastico, annunciandone le varie novità.
“Quest’anno scolastico si apre con tante novità – parla così ai ragazzi e alle ragazze il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara -: innanzitutto la riforma del 4 + 2, la riforma in via sperimentale dei tecnico professionali per offrire una formazione più moderna ai nostri giovani, per offrire nuove opportunità occupazionali, per mettere sempre più in collegamento la formazione, la scuola con l’esigenza del mondo del lavoro; poi entra a pieno regime il docente tutor, il docente orientatore che già ha iniziato ad operare nella seconda parte dello scorso anno scolastico, un docente tutor per personalizzare la formazione, per valorizzare i talenti dei nostri ragazzi, per fornire quelle indicazioni utili a far sì che le famiglie e i giovani facciano le scelte adeguate per il proprio percorso formativo e occupazionale; con settembre partirà anche un grande piano di orientamento che coinvolgerà direttamente le famiglie in tutte le scuole per far sì che i genitori siano consapevoli delle opportunità che possono avere i propri giovani e quindi facciano delle scelte adeguate.”
Queste sono alcune delle novità introdotte dal ministro, novità con cui intende “ridare autorevolezza a chi si occupa del futuro dei nostri figli”.
Manifestazione davanti al MIM, parla Uil Scuola Rua
Nella giornata di ieri, 4 settembre, davanti al MIM, si sono riuniti il Comitato docenti di Sostegno, i comitati dei genitori degli studenti con disabilità, realtà sindacali per manifestare contro l’insieme delle politiche educative considerate inadeguate per garantire un’istruzione di qualità inclusiva. Tanti i punti affrontati che mettono a rischio il modello di inclusione e, come racconta Roberto Garofani della Uil Scuola Rua, “c’è un diritto che deve essere garantito ed è il diritto che ogni ragazzo e ragazza disabile deve avere un insegnante specializzato. Questo è il principio che risponde anche a dei canoni di natura costituzionale, oltre che a norme a norme di legge. Da questo principio scaturisce un’esigenza fondamentale, ossia che tutti i posti vengano occupati da personale specializzato.”
E proprio questo personale specializzato è al centro della manifestazione perché, come riferisce Garofani, il modello di inclusione degli alunni con disabilità è a rischio nonostante rappresenti un modello per tutti i Paesi europei che vengono in Italia per studiarlo, grazie alla professionalità del personale. Ciò che rappresenterebbe una sfida e allo stesso tempo una soluzione al problema è trasformare l’organico di fatto in organico di diritto.
“Questa è la grande sfida, che è la sfida per poter abbattere l’enorme numero di precari in Italia. Ricordo a tutti che abbiamo 234mila precari in cattedra, di cui sul sostegno 121.662, una situazione non più sostenibile che sta mettendo anche in discussione il sistema italiano sul sostegno che è un sistema fiore all’occhiello studiato in tutta Europa e in tutto il mondo perché ha sempre garantito i processi di inclusione per le ragazze e i ragazzi disabili.”
E c’è un elemento collegato a questo discorso: “Sul fronte reclutamento – ricorda Garofani – è necessario istituire una graduatoria, con la possibilità di indicare preferenze su base nazionale. Bisogna riaprire le graduatorie provinciali (GPS) nel 2025 per consentire sia ai docenti specializzati che a quelli con esperienza pregressa su posto comune, di inserire il titolo abilitante eventualmente conseguito. Ciò rimedierebbe alle innumerevoli criticità riscontrate nel 2024, dagli errori dovuti a titoli mal dichiarati ai ricalcoli dei punteggi – CLIL su tutti.”