Operavano regolarmente e ospitavano viaggiatori nonostante l’assenza delle necessarie autorizzazioni. Per questo 5 strutture ricettive di Roma sono state chiuse e il proprietario denunciato. In seguito a recenti ispezioni, il questore di Roma ha disposto la sospensione della licenza per cinque strutture ricettive situate in via Santa Caterina da Siena, in base all’art. 100 del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).
Roma, licenza ritirata a 5 strutture ricettive
Il provvedimento è scaturito dal fatto che i poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale hanno constatato che il gestore aveva organizzato le strutture come un’unica unità ‘albergo’, senza possedere le necessarie autorizzazioni.
Il controllo amministrativo ha rivelato che la reception era centralizzata in una delle cinque strutture, dove erano conservate le chiavi magnetiche delle stanze, tutte numerate in sequenza. Inoltre, nella reception erano tenute le ricevute di pagamento e un solo terminale ‘pos’ era utilizzato per le transazioni di tutte le strutture.
Per questo motivo, il titolare è stato denunciato. Gli agenti del I Distretto Trevi Campo Marzio hanno notificato il provvedimento e, come previsto dalla legge, hanno affisso un cartello all’ingresso dei locali con la scritta ‘Chiuso per provvedimento del questore’.
Il precedente
Licenza ritirata a un locale della Capitale, come successo in diverse occasioni negli ultimi mesi. A fine gennaio un ristorante nella periferia est di Roma è finito sotto i riflettori dopo controlli approfonditi condotti dagli agenti del distretto Tiburtino. I risultati hanno rivelato una situazione allarmante: la presenza di blatte, alimenti scaduti e gravi violazioni delle norme igieniche. Come conseguenza dell’intervento, sono state imposte multe significative e la sospensione delle licenze, per un totale di oltre 20 mila euro.
Nel corso di un’ispezione congiunta tra la polizia e gli ispettori sanitari, un ristorante etnico situato a Case Rosse è stato trovato in condizioni deplorevoli. Blatte e infestazioni erano evidenti sia nel magazzino che nelle aree destinate ai clienti. Il risultato immediato è stata l’imposizione di una maxi-multa superiore a 8 mila euro e la sospensione temporanea della licenza del ristorante.