Bando taxi, l’annuncio di Patané e il commento dei lavoratori (VIDEO)

“Dopo circa 20 anni torniamo ad aumentare l’offerta taxi in città attraverso il bando pubblicato questa mattina per mille nuove licenze taxi delle quali 200 saranno dedicate al trasporto di persone con disabilità – dice a Radio Roma l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patané -. Le licenze saranno pronte, per il Giubileo 2025, a servire i cittadini e le cittadine romane, ma anche i turisti con uno sforzo importante perché passeremo, grazie anche al buon risultato delle doppie guide, da circa 7700 licenze su strada a circa 9200 al servizio della città”.

È online, quindi, il bando di concorso pubblico straordinario per il rilascio a titolo oneroso di 1000 nuove licenze per i taxi della Capitale. Un risultato importante dopo 20 anni di attesa, sottolinea l’assessore.

Taxi, il bando

Il bando prevede 800 licenze ordinarie e 200 destinate al trasporto di persone con disabilità. Chi vincerà il concorso dovrà versare al Comune, per le prime, 75.500 euro, mentre per le seconde 52.850 euro. Tanta attesa per un bando che vedrà la chiusura delle domande il 23 settembre e per il quale sul sito si possono consultare modalità e regole per l’assegnazione delle licenze, con i relativi requisiti, modalità di partecipazione e di svolgimento della prova selettiva.

L’interesse principale è quello di migliorare ed aumentare in tempo per il Giubileo il numero delle auto bianche. Il 2025 sarà un anno in cui si conterà un incremento importante degli utenti – romani o turisti – che si muoveranno con i taxi o con altri mezzi di trasporto e questo strumento aiuterà ad affrontare un aumento simile.

Bando, il commento dei sindacati e dei lavoratori

Il problema è uno e non è nuovo: le realtà sindacali e i lavoratori stessi raccontano da sempre come il servizio taxi sia nato come complementare ed integrativo del trasporto di linea, ma alcune volte venga invece considerato e trattato come sostitutivo. E ne ha parlato a Radio Roma Riccardo Cacchione, di Usb settore Taxi.

“Intervenire nell’ambito del servizio taxi è una cosa estremamente delicata perché il servizio taxi, che nasce come complementare e integrativo, e quindi non sostitutivo, del trasporto di linea, è completamente a carico dei tassisti. Noi non abbiamo nessun tipo di sostegno comunale, ancor meno sostegni da parte del governo o dello Stato. I tassisti svolgono la loro funzione dentro regole fissate dalle amministrazioni comunali, come orari, turni, riposi. Non da ultimo, in questo periodo c’è stata la decisione da parte dell’amministrazione comunale di indurre una riduzione d’organico obbligatoria con un calo del 25 % settimanale di mezzi a disposizione perché l’ha deciso il Comune. Ora questa situazione fa sì che noi siamo una forza lavoro che non ha nessun costo per il Comune e sul quale il Comune invece viceversa decide di tutto. Questa cosa già crea un unicum. Siamo lavoratori autonomi, ma che al tempo stesso vivono nelle regole del lavoro subordinato con un datore di lavoro che decide tutte le nostre regole. Altra questione: non avendo costi né di carburante né di logoramento nel mezzo, il Comune dispone in maniera arbitraria di quelli che devono essere le sue esigenze per andare a coprire le notevoli carenze che ci sono nel trasporto di linea.”

Sul bando, invece, il commento di Usb è chiaro: “La pubblicazione avvenuta proprio stamattina (ieri, ndr) del bando di concorso per 1000 licenze taxi, è l’ennesimo esempio di come si vuole utilizzare un servizio completamente a carico di lavoratori autonomi, che ricopre una funzione complementare e integrativa del trasporto pubblico di linea, per cercare invece di nascondere le mancanze di un trasporto pubblico, indegno di una città ‘civile’ – commenta Riccardo Cacchione -. La prova era evidente stamattina (ieri mattina, ndr), nelle stesse ore in cui veniva pubblicato il bando per altre 1000 licenze taxi, abbiamo visto, vuoi anche per la fine della riduzione d’organico (decisa e imposta dal Comune) e per il ripristino del pieno organico, i parcheggi riempirsi nuovamente di TAXI. Alla Stazione Termini, nonostante le pessime condizioni in cui da mesi stiamo svolgendo il servizio,  c’era un flusso continuo di Taxi, anzi in alcuni momenti ‘mancavano i clienti’. L’attesa all’Aeroporto Leonardo da Vinci, per un Taxi è stata di circa 2 ore e mezza prima di poter prelevare un cliente. Ecco la dimostrazione pratica di come il nostro lavoro sia estremamente sensibile a situazioni occasionali e di come con una mobilità cittadina correttamente pianificata si potrebbero risolvere molti problemi, che viceversa si vogliono continuare a ‘tener vivi’, per poterci utilizzare come parafulmine delle lacune comunali.  È facile colpevolizzare l’unico servizio di trasporto disponibile h24, 365 giorni l’anno, senza nessun costo per il Comune, glissando sulle responsabilità comunali.”

La domanda che il sindacato pone, quindi, è la seguente: “Dove sono le metropolitane dopo le 21? Dove sono i mezzi pubblici quando a largo Argentina, come a Piazzale Flaminio, si aspettano anche 40 minuti per un autobus? Mancano i taxi o ci sono solo i taxi?”



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