Usura a Roma. Prestava soldi ai colleghi in difficoltà con tassi fino al 900%. Un prestito di 500 euro poteva così arrivare a 20mila euro, interessi che l’usuraio avrebbe preteso mese dopo mese ad almeno cinque vittime, scelte tra i colleghi o loro conoscenti, tra il 2019 e il 2023 per un volume d’affari illecito di circa 100mila euro.
Roma, prestava soldi ai colleghi con tassi fino al 900%: arrestato usuraio 60enne
E’ stato arrestato oggi lunedì 2 settembre un romano 60enne accusato di usura, rapina, tentata estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Nei confronti dell’uomo questa mattina, i carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma.
La denuncia di una delle vittime
Le indagini sono partite a settembre 2022, a seguito della denuncia di una delle vittime, un 58 enne romano, collega di lavoro dell’indagato. L’uomo ha raccontato che a giugno del 2018, trovandosi in un particolare momento di difficoltà connesso anche allo stato di salute della compagna e della madre anziana, aveva richiesto ed ottenuto un prestito di 500 euro.
Trascorso circa un mese, l’indagato aveva iniziato a pretendere la restituzione non solo della somma elargita ma anche degli interessi maturati. Svelando così che la disponibilità iniziale, apparentemente disinteressata, aveva invece un altro fine: guadagnare. Lo avrebbe chiarito senza mezzi termini al suo debitore specificando che aveva “prestato i soldi per un guadagno e non per niente”.
Cosi, soggiogato dalle richieste vessatorie, a partire dal 2018 e fino al 2022 la vittima ha versato all’indagato 51 “mensilità” per un ammontare totale di circa 20mila euro, a fronte del prestito iniziale di soli 500 euro, con un tasso di interesse calcolato del 917,64%.
Le indagini: almeno 5 episodi di usura tra il 2019 e il 2023
A seguito della denuncia, le indagini dei Carabinieri della Stazione di Porta Portese, di concerto con la Procura della Repubblica di Roma, hanno portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del sessantenne, in ordine ad almeno altri quattro episodi di usura tra il 2019 e il 2023.
Sempre lo stesso modus operandi quello messo in atto dall’indagato. Prima i prestiti di somme comprese tra i 500 e 4.800 euro, a colleghi di lavoro o parenti e conoscenti di questi ultimi, in un loro particolare momento di difficoltà economica, poi la pretesa della restituzione degli interessi usurari compresi tra il 35% e l’80%. In caso di ritardo o mancato pagamento, alla scadenza mensile concordata, avrebbe inoltre applicato sanzioni comprese tra i 90 e i 100 euro.
I pagamenti sulla carta prepagata sottratta a una vittima
I pagamenti da parte dei debitori avvenivano, di persona, sul luogo di lavoro e, a seguito dei problemi di mobilità connessi alla pandemia, attraverso l’accredito delle somme su una carta prepagata, intestata ad una delle vittime, e di cui l’indagato si era impossessato sottraendogliela con violenza.
Una volta ricevuto l’accredito il 60enne sarebbe andato a prelevare i soldi allo sportello automatico usando appunto la carta prepagata sottratta. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire transazioni per 35.260 euro ed un volume di affari illecito di oltre 100mila euro.
In cantina trovati 13mila euro
Nel corso delle fasi esecutive dell’ordinanza, di questa mattina, i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’indagato dove sono stati trovati diversi fogli utili alle indagini e nella cantina, pertinenza dell’abitazione, in una busta sono stati rinvenuti 13mila euro in contanti che sono stati sequestrati.