“Dobbiamo continuare a lavorare per tutelare la sicurezza di questo territorio e per contenere l’offensiva della criminalità, debellarla sarebbe un progetto troppo ambizioso, mi accontenterei di contenerla, contrastarla e ridurla ai minimi termini possibili”: così il questore Pietro Morelli, insediandosi questa mattina nella sua nuova sede di Frosinone.
La Ciociaria è stata a lungo territorio di reinvestimento dei capitali mafiosi, di riciclaggio e di svernamento per i boss camorristi ricercati: le recenti relazioni della Corte d’Appello invece assegnano un ruolo finanziario di primo piano ad alcune aree della provincia di Frosinone. Morelli si dice “abbastanza preoccupato da questi dati. La Polizia di Stato, di concerto con l’Autorità Giudiziaria e le altre forze di polizia sul territorio, sapranno mettere insieme le loro esperienze e le loro forze per contrastare ogni forma di criminalità. Non esistono reati lievi e reati più gravi, la sicurezza del cittadino – spiega – è centrale”.
Casertano di Piedimonte Matese, Morelli, 60 anni, laureato in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, è in polizia dal 1992. Ha lavorato alla questura di Milano come responsabile della squadra di polizia giudiziaria del terzo distretto.