Alla fine del 2023, secondo la Banca d’Italia, i debiti accumulati dalle famiglie romane hanno raggiunto i 93 miliardi di euro. In media, ogni romano si porta sulle spalle un fardello finanziario di 20mila euro (più alto della media nazionale di 17.500 euro) che prima o poi dovrà restituire ai suoi creditori. Secondo i dati del Comune, il 17,7% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale.
Non è un caso forse che proprio in Vaticano il tema del debito e degli indebitati sia tornato in primo piano, tanto che, oltre all’iniziativa che verrà messa in atto in occasione del Giubileo ormai alle porte, nel febbraio scorso la Fondazione Salus Popoli Romani ha stilato un rapporto (firmato anche dalla Caritas) che documenta le attività promosse dalle diocesi romane per sostenere le famiglie indebitate.
Uno dei principali fattori di indebitamento è il credito al consumo: automobili, letti, divani, cellulari, lavatrici, anche nella capitale tutto si compra a rate. Banca d’Italia segnala che tra il marzo del 2023 e il marzo del 2024 i prestiti per i mutui sono diminuiti dello 0,2%, mentre il credito al consumo è cresciuto del 5%, con tassi di interesse che hanno raggiunto anche l’8,8%. È proprio nella fragilità economica e sociale che il credito al consumo diventa strumento di sopravvivenza per una fascia di popolazione cittadina sempre più ampia e trasversale.