Il legame tra arte e tecnologia risale a tempi antichissimi, con frequenti momenti storici in cui le innovazioni tecnologiche hanno portato a rivoluzioni artistiche significative. Per ultimo, l’avvento di Internet ha dato vita a movimenti come la Net Art e la Meme Culture, che hanno trasformato profondamente il nostro modo di creare e comunicare.
Al giorno d’oggi, l’arte si manifesta prevalentemente online, sia nelle sue forme estetiche sia espressive, utilizzando piattaforme digitali, social media e applicazioni, per essere prodotta, condivisa, acquistata, consumata. Questo nuovo paradigma ha reso il Web il principale mezzo attraverso cui si esplorano nuovi modi di interazione e connessione, compresa la crescente empatia nei confronti delle rappresentazioni digitali come gli avatar.
La tecnologia digitale ha aperto nuove strade per gli artisti, modificando radicalmente il processo creativo attraverso una vasta gamma di strumenti multimediali. Grazie a software avanzati, gli artisti possono creare opere che spaziano dalla pittura digitale alla scultura virtuale, dalla manipolazione dei dati a performance in streaming e videomapping. Queste nuove forme d’arte permettono d’esplorare idee e concetti in modi inediti, sfruttando appieno le opportunità offerte dalle cosiddette ‘New Media Arts’.
Arte e tecnologia nella storia
Il rapporto tra arte e tecnologia ha sempre avuto un ruolo chiave nell’evoluzione della creatività umana. Fin dall’età della pietra, questa relazione ha attraversato periodi di intensificazione e fusione, come nel Rinascimento. Dalla fine del XIX secolo, poi, con l’avvento della fotografia l’arte ha iniziato a integrare la tecnologia nei suoi processi creativi. Oggi, grazie alla tecnologia, l’arte esplora nuovi orizzonti, dalle mostre multimediali alle app per musei, fino alla digital art e al cinema.
Con l’inizio della Rivoluzione industriale, l’umanità ha iniziato a sviluppare strumenti non solo per migliorare la produzione di massa, ma anche per arricchire la cultura attraverso la creatività. L’arte è stata uno dei settori più trasformati dall’innovazione tecnologica, con nuove tecnologie che hanno facilitato la produzione e la condivisione di contenuti artistici su larga scala. Già nel 1936, il filosofo Walter Benjamin rifletteva sull’impatto della riproducibilità tecnica sull’arte, sottolineando come l’invenzione della fotografia avesse scatenato una riflessione sul destino delle opere d’arte tradizionali, vincolate ai supporti materiali.
Chi è l’artista digitale
Nonostante l’avanzamento tecnologico, l’obiettivo principale dell’artista rimane lo stesso: sfidare i confini ed esplorare l’ignoto. L’arte – oggi sempre più digitale – sfrutta le infinite potenzialità del Web, le nuove risorse offerte dai Social network e le sperimentazioni con tecnologie all’avanguardia per creare esperienze che superino le limitazioni fisiche e spaziali.
Sebbene l’arte digitale sia strettamente legata alle tecnologie moderne, le sue radici affondano negli anni ’50, con pionieri come Ben Laposky e Manfred Frank che unendo matematica e sensibilità artistica, esploraron la grafica digitale. Il loro lavoro aprì la strada ad una nuova forma d’arte, in cui gli artisti oggi utilizzano strumenti digitali come computer e software avanzati per creare opere che esistono esclusivamente nel mondo virtuale. L’arte digitale è, quindi, il prodotto di un’evoluzione continua, alimentata dall’innovazione tecnologica e dalla creatività.
Ne è un esempio Erio Baracchi (1926-2012), pittore, grafico e docente. Non è un caso che di lui Renzo Margonari abbia detto: “L’opera pittorica di Erio Baracchi appare come un’evoluzione in chiave di rappresentazione tecnologica di evidente suggestione metafisica. È difficile definire diversamente l’impressione spaesante suscitata da immagini inquietanti e algide che si propongono in termini d’ambiguità prospettica, risultando infatti pluriprospettiche”. Opere racchiuse nella monografia “Viaggio nelle geometrie dell’anima” che ripercorre il percorso artistico e innovatore dell’artista.
