Shein, il colosso cinese della fast fashion, è nuovamente sotto accusa per la presenza di sostanze tossiche nei suoi prodotti. La rivista tedesca Öko-Test ha rilevato la presenza di sostanze chimiche pericolose come antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati, naftalene e IPA (idrocarburi policiclici aromatici). In alcuni casi, i livelli di sostanze tossiche superano di gran lunga i limiti stabiliti dal regolamento europeo Reach. Si tratta di sostanze che possono causare gravi problemi di salute, inclusi danni agli organi riproduttivi, rischi per la fertilità, danni al feto e cancro.
Bufera su Shein: sostanze tossiche in indumenti e calzature
I prezzi straordinariamente bassi dei prodotti Shein hanno attirato nuovamente l’attenzione su potenziali problemi di sicurezza e qualità, portando a una serie di indagini e controlli.
L’ultimo avvertimento, lanciato dalla rivista tedesca Öko-Test, ha rilevato la presenza di sostanze chimiche altamente pericolose.
Öko-Test ha analizzato 21 capi di abbigliamento destinati a diverse categorie: cinque per donne, quattro ciascuno per uomini, adolescenti e bambini. Sono state valutate anche le scarpe, una per ogni gruppo di età, dai più piccoli agli adulti.
Il risultato delle indagini è allarmante: la maggior parte degli articoli Shein esaminati è risultata contaminata da sostanze tossiche, tra cui antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Solo un terzo dei prodotti testati ha ottenuto una valutazione appena sufficiente, come evidenziato nel rapporto.
Le sostanze rilevate sui capi Shein
L’indagine di laboratorio ha mostrato che alcuni capi per neonati hanno rilasciato antimonio in una soluzione che imita il sudore umano. Gli esperti di Öko-Test hanno spiegato che l’antimonio può penetrare nella pelle e, se entra nel flusso sanguigno, risulta estremamente tossico.
Inoltre, un indumento per adolescenti conteneva dimetilformammide, un composto chimico classificato dall’Unione Europea come nocivo per la fertilità. Anche le calzature non sono esenti da contaminazioni: due paia di scarpe sono risultate particolarmente pericolose per la presenza di sostanze tossiche che si pensava fossero state eliminate da tempo dal ciclo produttivo tessile.
Alcuni campioni, ad esempio, hanno superato ampiamente i limiti stabiliti dal regolamento europeo REACH in termini di piombo, che ha effetti neurotossici e tossici sulla riproduzione, e cadmio, che può causare danni significativi ai reni e alle ossa se accumulato nel corpo.
Superamento dei limiti consentiti
Le problematiche, purtroppo, non si fermano qui. Sono state identificate infatti sostanze chimiche pericolose anche in grado di danneggiare il feto durante la gravidanza.
In un caso specifico, un paio di sandali da donna conteneva ftalati proibiti, con livelli 15 volte superiori ai limiti imposti dal REACH. Questi possono alterare la funzione degli organi riproduttivi, agendo come interferenti endocrini, con potenziali effetti nocivi sul feto e sulla fertilità, come sottolineato nel report.
Inoltre, l’analisi ha rivelato la presenza di IPA, noti per le loro proprietà cancerogene, in quantità che superano di 22 volte i limiti normativi europei.
Öko-Test ha inviato a Shein un elenco di domande approfondite riguardanti i materiali e l’origine di alcuni tessuti, cercando di ottenere dettagli aggiuntivi e valutare l’impatto sui consumatori. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dagli autori dello studio, l’azienda non ha fornito al momento risposte alle richieste.
La risposta di Shein
Come riportato da Rainews, l’azienda cinese sarebbe intervenuta nel merito della questione con una nota ufficiale. “Lavoriamo a stretto contatto con agenzie di analisi internazionali di terze parti, come Intertek, SGS, BV e TUV, per effettuare regolarmente test che garantiscano la conformità dei fornitori ai nostri standard di sicurezza dei prodotti” si legge nel comunicato.
“Nell’ultimo anno, abbiamo condotto più di 400.000 test di sicurezza chimica con queste agenzie. I nostri fornitori sono tenuti a rispettare i controlli e gli standard che abbiamo messo in atto, nonché le leggi e i regolamenti sulla sicurezza dei prodotti nei Paesi in cui operiamo”.
“Shein si impegna a lavorare a stretto contatto con le agenzie locali per la sicurezza dei prodotti, monitorando i cambiamenti e gli sviluppi delle leggi e delle normative sulla sicurezza e investendo nella continua ottimizzazione dei processi di conformità dei prodotti” viene chiarito nella nota. “Quando veniamo a conoscenza di un reclamo, per prudenza rimuoviamo immediatamente il prodotto o i prodotti dal nostro sito web, mentre svolgiamo le adeguate indagini. Se viene poi verificata la non conformità, non esiteremo a intraprendere le opportune azioni di controllo con il fornitore del prodotto”.