Doveva essere una serata all’insegna della musica e dell’aggregazione. Si è trasformata in una notte di tensione. È successo a Mandela, borgo in provincia di Roma, dove durante la festa del paese è scoppiata una lite che ha portato alla denuncia di 5 persone.
Mandela, la rissa e le denunce
Una rissa scoppiata sabato notte durante una manifestazione estiva nel borgo di Mandela (Roma) ha portato alla denuncia di cinque persone da parte dei carabinieri della sezione radiomobile di Tivoli. I militari sono intervenuti dopo aver ricevuto una segnalazione al numero 112 e hanno identificato i cinque coinvolti, tutti uomini di origine nordafricana.
Secondo le informazioni iniziali, il gruppo avrebbe chiesto al tecnico del suono di trasmettere musica del loro paese durante il concerto. Al rifiuto del fonico, i giovani hanno reagito in modo aggressivo, insultandolo e cercando anche lo scontro fisico con alcuni abitanti della zona.
Grazie all’intervento dei carabinieri, la situazione non è degenerata ulteriormente. I cinque uomini sono stati portati in caserma per l’identificazione e foto-segnalati. Denunciati in stato di libertà, alcuni di loro sono stati poi accompagnati all’ufficio immigrazione per verificare la validità del loro permesso di soggiorno in Italia.
Rissa nel Lazio, il precedente
Lo scorso 15 luglio, Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, è stata teatro di una violenta rissa a suon di bottigliate e coltellate. L’episodio è avvenuto nei pressi del teatro Lea Padovani, non lontano dal centro cittadino. Un gruppo di persone si è scagliato con coltelli e frammenti di bottiglia, seminando terrore tra i residenti e i passanti nella zona compresa tra il parcheggio sulla strada Castrense, via Ombrone e piazza della Rimembranza.
Dopo che alcuni testimoni hanno dato l’allerta, diverse pattuglie dei carabinieri sono giunte sul posto. Tuttavia, i partecipanti alla rissa erano già fuggiti, lasciando sei persone ferite gravemente a terra. Le vittime, ferite da cocci di vetro e lame, sono state trasportate d’urgenza all’ospedale di Tarquinia, ma le loro condizioni attuali non sono state ancora rese note.