Amatrice, alle celebrazioni per gli 8 anni dal terremoto la protesta dei familiari delle vittime (VIDEO)

Sanna: "Più e più volte abbiamo sollecitato la politica ad ascoltarci e a decidersi di istituire un fondo per i familiari delle vittime che ricordo sono stati coloro che hanno subito il danno più grave da questa vicenda.”

“Noi rispettiamo le istituzioni, le abbiamo sempre rispettate perché ci devono rappresentare tutti. Ma dobbiamo anche pretendere che loro rispettino noi cittadini per tutto il dolore, la fatica, la passione che ogni cittadino onesto mette in campo per il bene collettivo. La desolazione della ricostruzione dopo 8 anni è ben visibile agli occhi di tutti qui e nelle frazioni.” Così Mario Sanna, presidente dell’associazione “IL SORRISO DI FILIPPO”, ha preso parola a margine della commemorazione delle vittime del terremoto di quel 24 agosto 2016 con epicentro ad Accumuli, ma che ha visto nel comune di Amatrice uno dei luoghi più colpiti.

L’associazione “Il sorriso di Filippo” è di promozione sociale ed è nata per ricordare Filippo Sanna, rimasto vittima nel sisma di Amatrice tra quelle 299 vite che non ce l’hanno fatta. Quando parla, infatti, la voce di Mario è tremante, ma il grido di aiuto arriva forte e chiaro.

Ha preso parola  a nome di quanti sono accumunati da un simile dolore per quel tragico evento che rappresenta una ferita aperta che per ricomporsi avrebbe bisogno, nella ricostruzione e nella riconquista di una quotidianità ormai perduta, di un maggiore aiuto da parte di quelle istituzioni che nelle scorse ore erano presenti per la consueta passerella alle celebrazioni, ma che poi, dicono i cittadini, nella realtà di tutti i giorni restano troppo lontane.

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Amatrice: il risarcimento per principio, non per soldi

“Le case non ci sono ed i problemi sono tanti, ma la desolazione e l’abbandono che ci riguardano non si vedono e li viviamo noi, intimamente. Più e più volte abbiamo sollecitato la politica ad ascoltarci e a decidersi di istituire un fondo per i familiari delle vittime che ricordo sono stati coloro che hanno subito il danno più grave da questa vicenda.” Continua così Mario Sanna, intervenuto durante la commemorazione.

D’altronde sappiamo tutti che non esiste risarcimento che colmerà mai il dolore infinito della perdita di un familiare, ma la richiesta di un fondo a riguardo non può essere altro se non un segnale di fumo lanciato da chi avrebbe sperato in un aiuto maggiore da parte delle istituzioni che sembrano, però, sorde alle loro istanze.

Si è parlato molto delle promesse fatte negli ultimi anni dai governi Conte e Draghi, ma fino ad ora nulla si è ancora mosso. La novità è che i familiari delle vittime hanno chiesto aiuto anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo.



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