Nella mattinata di martedì 20 agosto la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza che impone l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria per un noto membro di CasaPound Italia. Questa misura, emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura, è stata applicata in relazione a un’indagine riguardante un’aggressione avvenuta lo scorso giugno. Il militante di CasaPound, insieme ad altri membri del gruppo, è accusato di concorso in rapina aggravata e lesioni personali, reati commessi ai danni di quattro giovani attivisti che rientravano da una manifestazione. L’indagine è stata condotta dalla Digos della Questura di Roma, sotto la direzione della Procura Capitolina.
L’aggressione e l’indagine della Digos
Il caso si riferisce a un episodio di violenza avvenuto la sera del 18 giugno, quando quattro giovani, rientrando da una manifestazione in Piazza Santi Apostoli, sono stati aggrediti nei pressi di un pub associato a CasaPound in via Carlo Botta, a Roma.
I ragazzi, che indossavano una maglietta del collettivo Spin Time e portavano una bandiera della Rete degli Studenti Medi, sono stati notati e poi attaccati da un gruppo di militanti di CasaPound. Durante l’aggressione, i membri di CasaPound si sono appropriati della bandiera, considerata simbolo di un movimento politico avverso.
Riconoscimento del membro di CasaPound
Le indagini, avviate subito dopo l’aggressione, sono state condotte dalla Digos, che ha rapidamente acquisito i filmati dell’incidente. Questi video hanno permesso di identificare gli autori dell’aggressione, tutti già noti alle forze dell’ordine per la loro appartenenza al movimento di estrema destra CasaPound.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha portato alla richiesta e all’emissione della misura cautelare per il principale indagato, confermando così la responsabilità penale degli aggressori.
La misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria rappresenta un primo passo nella risposta legale alle violenze commesse.
