Brutte notizie per il mare nel Lazio. Il monitoraggio 2024 di Goletta Verde ha rivelato che lungo i 361 chilometri di costa, un punto ogni 76 chilometri risulta inquinato. Su 24 campionamenti, il 62,5% ha mostrato criticità, rendendo la regione una delle peggiori d’Italia in termini di qualità delle acque. Mentre la costa di Roma ha registrato risultati misti, con alcune aree promosse e altre critiche, i laghi del Lazio hanno ottenuto esiti migliori. Legambiente Lazio sottolinea l’importanza di interventi per migliorare la depurazione delle acque, soprattutto in un contesto di crisi climatica che favorisce la proliferazione di microrganismi inquinanti.
Stato delle acque costiere nel Lazio: come sta il nostro mare
L’indagine annuale di Goletta Verde ha rivelato un quadro preoccupante per le acque costiere del Lazio. Su 361 chilometri di litorale, Legambiente ha effettuato 24 campionamenti, distribuiti tra le province di Viterbo, Roma e Latina.
I risultati hanno indicato che ben il 62,5% dei punti analizzati presentava delle criticità, un dato che posiziona il Lazio tra le regioni con la peggiore qualità delle acque marine in Italia. La media nazionale di punti critici si attesta infatti intorno al 37%, mettendo in evidenza un problema significativo per la regione laziale.
Dettagli sui campionamenti nelle province di Roma e Viterbo
Il monitoraggio nella provincia di Roma ha evidenziato una situazione variabile. Su dieci punti esaminati, solo tre hanno mostrato valori entro i limiti consentiti, mentre cinque punti sono risultati fortemente inquinati.
Tuttavia, alcune aree costiere, come quella di Ostia, hanno ottenuto risultati positivi. In particolare, l’acqua prelevata presso il Canale dei Pescatori è risultata conforme agli standard di qualità. Anche Anzio e Marina di Cerveteri hanno superato i controlli, con acque che rientrano nei limiti di sicurezza. Al contrario, il mare di Fregene, pur non risultando fortemente inquinato, non ha ricevuto una valutazione positiva, evidenziando la necessità di ulteriori miglioramenti.
Nella provincia di Viterbo, invece, i campionamenti hanno mostrato una situazione meno critica. Con soli due prelievi effettuati, i risultati si sono mantenuti entro i limiti, ad eccezione di alcune aree specifiche che necessitano di interventi mirati per risolvere le problematiche riscontrate.
Promossi i laghi del Lazio
Mentre il monitoraggio del mare ha sollevato preoccupazioni, i laghi del Lazio hanno registrato risultati decisamente migliori. Goletta dei Laghi ha condotto 25 campionamenti su vari bacini idrici della regione, rilevando solo tre casi di inquinamento.
Tra i laghi analizzati, il lago Albano ha evidenziato criticità solo in un punto presso via Spiaggia del Lago a Castelgandolfo, mentre un secondo prelievo, effettuato nelle vicinanze del ninfeo brigantino, ha mostrato valori entro i limiti.
Il lago di Bolsena, nell’unico campionamento effettuato, ha invece evidenziato un bollino rosso, richiedendo attenzione immediata per migliorare la qualità delle acque.
Interventi necessari per il mare del Lazio
Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha sottolineato l’importanza di adottare misure concrete per migliorare la qualità delle acque del mare nella regione. La mancata depurazione rimane uno dei principali problemi, aggravato dall’aumento delle temperature dell’acqua dovuto alla crisi climatica, che favorisce la proliferazione di microrganismi inquinanti.
Scacchi ha ribadito la necessità di politiche regionali risolute e interventi puntuali da parte dei gestori del servizio idrico, per garantire la tutela di ogni porzione dei mari e laghi del Lazio. L’adeguamento degli impianti di depurazione ai nuovi parametri fisici diventa così una priorità per affrontare le sfide ambientali future e preservare la salute delle acque regionali.