Tre incendi con 15 auto bruciate a Tivoli alle porte di Roma. Episodi avvenuti in successione da febbraio a marzo sempre nel parcheggio di piazzale Gran Torino che hanno allarmato i residenti. La caccia al piromane si è conclusa nelle scorse ore con l’arresto di un 70enne italiano che dovrà rispondere tentata estorsione e incendio.
L’uomo un geometra avrebbe infatti chiesto più soldi, il doppio di quanto stabilito, per una pratica curata per una coppia che parcheggia proprio nella piazza dove sono divampate le fiamme. Per sollecitare il pagamento il 70enne avrebbe incendiato per tre volte le auto della coppia, sbagliando in un caso anche obiettivo.
In tutto sono state 15 le auto coinvolte negli incendi divampati nel parcheggio del Piazzale Gran Torino a Tivoli. Le indagini portate avanti dai carabinieri hanno stretto il cerchio intorno al responsabile, riuscendo non solo a raccogliere gravi indizia suo carico ma anche a ricostruire il movente dei roghi.
Roma, vuole più soldi per una pratica e incendia auto coppia: arrestato geometra
Tutto è iniziato lo scorso anno, quando la coppia si affida ad un geometra per una pratica relativa ad una sanatoria edilizia di un appartamento dove la famiglia vive nelle vicinanze del parcheggio di piazzale Gran Torino.
Il rapporto professionale però si interrompe per alcuni dissidi che sarebbero sorti durante l’esecuzione dei lavori gestiti dal geometra. La coppia quindi salda l’importo dovuto e saluta il professionista che però avrebbe continuato a pretendere il versamento di altro denaro, facendo, in breve tempo, raddoppiare la somma pretesa rispetto a quanto pattuito inizialmente.
Dalle indagini, grazie anche all’acquisizione di numerosi filmati di videosorveglianza, sono stati raccolti gravi elementi indiziari a carico del geometra. L’uomo per sollecitare il pagamento si sarebbe recato tre volte nel parcheggio dove si trovavano le auto della coppia per incendiarle, coinvolgendo anche altre autovetture, innescando incendi di ampie dimensioni.
Le mail di sollecito dopo ogni incendio
In un’altra occasione, avrebbe per errore acceso il fuoco ad un’auto di un’altra persona scambiata con quella della coppia poiché simile a quella usata dai coniugi. In seguito ad ogni incendio seguiva l’invio di mail di sollecito di pagamento, contenenti minacce velate, a conferma dell’intento di estorcere il denaro alla coppia.
Arresti domiciliari con braccialetto elettronico
Considerata la “pericolosità del soggetto, il concreto rischio per l’incolumità pubblica e per la coppia vittima di estorsione”, la Procura di Tivoli ha chiesto ed ottenuto dal Gip del locale Tribunale l’emissione dell’ordinanza che dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico a carico del 70enne, che è stato arrestato dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli, in attesa della celebrazione del processo a suo carico.