Si è impiccato stamane nella sua cella del reparto isolamento della Casa Circondariale di Rieti, dov’era stato condotto a seguito di alcuni disordini avvenuti ieri, il 61esimo detenuto suicida in quelle che ormai sono vere e proprie carceri della morte. A nulla sono valsi i soccorsi.
La piaga dei suicidi in carcere continua, dopo l’episodio dell’altra sera a Regina Coeli, ecco un nuovo tragico gesto, questa volta a Rieti.
Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, spiega che ”Nei giorni scorsi il penitenziario reatino era stato teatro di una protesta durante la quale circa 400 detenuti si erano autogestiti non facendo rientro nelle rispettive celle per due giorni e due notti. Subito dopo il ripristino di un minimo di regole, però, vi erano stati ulteriori problemi, con alcuni reclusi che si erano resi protagonisti di minacce nei confronti di agenti. Poi il tragico epilogo”.
De Fazio snocciola i numeri: 14.500 detenuti oltre i posti disponibili, più di 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, omicidi, suicidi, violenze, stupri, evasioni, traffici illeciti. Il ministro Nordio – spiega il sindacalista – dovrebbe dire cosa s’intende fare di concreto per fermare la pena di morte di fatto e casuale che viene costantemente inflitta nel nostro Paese. Tutte informazioni che non dà il Governo e non si rinvengono neppure nella legge di conversione del decreto n. 92 per come sta emergendo dal Senato”.