Un gruppo di cittadini, nella giornata di domenica 28 luglio 2024, ha organizzato nella spiaggia di Serapo a Gaeta una dimostrazione pubblica in difesa delle spiagge libere. Questi spazi, che un tempo erano mete ambite e semplici dove trascorrere una giornata di mare con i propri ombrelloni e i propri asciugamani, oggi sono difficili da trovare perché gli stabilimenti hanno preso il sopravvento, anche quelli le cui concessioni sono scadute e le proroghe illegali.
L’idea motrice del sit-in è quella di ricordare che bisognerebbe recuperare le spiagge libere che le amministrazioni hanno “soffocato” con concessioni a pioggia, concessioni che però risultano scadute e di cui mancano i controlli appositi.
“Abbiamo messo i nostri asciugamani e ombrelloni sulla spiaggia libera – dice Roberto del Bove, responsabile regionale del Coordinamento Nazionale Mare Libero APS (CoNaMaL) – perché è vero che quello che vedete dietro (alle spalle dell’intervistato, nel video, c’è uno stabilimento, ndr) è uno stabilimento balneare, ma la concessione in virtù della quale svolge la sua attività in realtà è scaduta il 31 dicembre 2023. La proroga, che è stata fatta dal Comune di Gaeta al 31 dicembre 2024 per questo e tutti gli altri stabilimenti, è illegittima e da disapplicare, da considerare come se non esistesse.”
Vanno avanti con questa battagli da anni ormai e cercano, con sit-in e dibattiti in spiaggia, di sensibilizzare sia le persone sia le istituzioni alle quali vengono chiesti più controlli e più difesa per il diritto del cittadino di fruire liberamente di un bene pubblico come la spiaggia.
“Questa battaglia – racconta ancora Roberto del Bove – la portiamo avanti per ribadire, adesso che ci dovranno essere le nuove gare, di tenere in considerazione il recupero delle spiagge libere che sono state sempre più ridotte all’osso dalle amministrazioni comunali che hanno rilasciato le concessioni a pioggia, facendo credere che la spiaggia sia una proprietà privata di pochi e non un bene di tutti.”
Spiaggia libera e turismo
In estate si parla di turismo facendo riferimento a spiagge, lidi, bellezze legate al mare. Un turismo, però, volto principalmente a catturare l’attenzione di chi deve scegliere quella meta tra tante. Le spiagge sono, quindi, le prime ad essere considerate e proprio da lì parte il grido di aiuto anche a nome di chi in luoghi come Gaeta non è turista, bensì cittadino.
“Siamo davanti ad uno stabilimento – dice Manuela Salvi, presidente del Comitato Cittadino per la Difesa delle Spiagge – per ribadire che le concessioni sono scadute, ma anche e soprattutto per ribadire che la fruizione della spiaggia dovrebbe essere dedicata a tutti i cittadini e tutti i cittadini dovrebbero avere il diritto di fruire della spiaggia senza dover pagare e che le amministrazioni comunali quando parlano di turismo dovrebbero sempre includere i cittadini comuni le persone come noi le persone che vivono anche sul territorio in ogni discorso di sviluppo.”