Parlare di matrimonio significa parlare di un argomento che più che unire, divide l’opinione pubblica. Non sempre, infatti, ci si trova in accordo con quello che si pensa, sia con il/la compagno/a sia con amici, parenti, conoscenti e quant’altro. C’è chi vuole sposarsi e chi no, chi crede nel matrimonio cattolico e chi in quello civile.

Sono tante le differenze in ambito di sposalizio, ma quello che dovrebbe essere di comune accordo è che il matrimonio non è un atto da sottovalutare. Per definizione, dal sito Altalex, è “un vincolo che unisce due persone e che attribuisce ai coniugi uno status giuridico ben preciso dal quale derivano una serie di diritti e di doveri.” Né la costituzione né il codice civile lo definiscono, ma dalle disposizioni di legge si può ricavare quanto sopra.

Il Italia, però, il discorso matrimonio non divide solo nell’opinione, quanto nella modalità: matrimoni civili e quelli “concordatari” e l’andamento degli stessi è oscillante. Ha visto nel 2022 una lieve ripresa rispetto l’anno precedente e una nuova riduzione nel 2023.

Matrimoni, i dati dell’Istat

Lo dicono i dati dell’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, che certificano, a dicembre del 2023, la condizione dei matrimoni, delle unioni civili, le separazioni e i divorzi: l’aumento che ha caratterizzato i numeri dei matrimoni nel 2022 è stato subito frenato nel 2023 con un -6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La causa più incidente è stata quella di dover affrontare una spesa troppo elevata.

Per quanto riguarda le separazioni, invece, nel 2022 sono state in totale 89.907 registrando, quindi, un -8,2% rispetto all’anno precedente. I divorzi sono stati 82.596 con un -0,7% rispetto al 2021.

Un boom in termini di dati sono state le unioni civili con un +31%. Secondo l’Istat, nel 2022 sono state 2.813 e osservando i dati dei primi otto mesi del 2023, sembra confermarsi la tendenza con circa un +10% confrontando i numeri con lo stesso periodo del 2022.