Riuscire a comprendere i tempi di attesa nel sistema sanitario italiano è una sfida notevole. Non solo per il gran numero di richieste che non riescono ad essere soddisfatte in tempi ragionevoli, ma anche per la difficoltà da parte degli utenti di orientarsi tra le liste d’attesa.
A ribadirlo è Cittadinanzattiva, secondo cui nonostante il riconoscimento da parte dei cittadini, dei media e delle istituzioni dei problemi legati ai lunghi tempi di attesa per le cure, ottenere un quadro chiaro per le varie ASL e Regioni rimane complicato. Tra le diverse aree del Paese, dal Nord al Sud, si presenta un mosaico confuso di dati e metodi di aggiornamento delle piattaforme online, che dovrebbero fornire informazioni quasi in tempo reale. Questa difficoltà è stata messa in luce da Cittadinanzattiva, che ha condotto un’indagine a metà giugno sui siti web regionali, i cui risultati sono stati pubblicati oggi.
Liste d’attesa, il Lazio tra le Regioni virtuose
La buona notizia è che la Regione Lazio è tra le regioni che aggiornano online le liste d’attesa, per permettere ai cittadini di capire quanto tempo dovranno ancora attendere.
Il report di Cittadinanzattiva indica che solo 9 delle 20 regioni italiane aggiornano online i tempi di attesa per giugno 2024 (Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta, Umbria, Friuli, Calabria e Alto Adige). Lombardia e Piemonte offrono dati solo per alcune ASL, mentre le altre regioni non vanno oltre gli aggiornamenti di maggio 2024. Il Molise è particolarmente carente, con informazioni disponibili solo fino al 2023.
In aggiunta, i dati vengono forniti in almeno tre modalità diverse, il che complica il confronto, anche all’interno della stessa regione: percentuali che indicano il rapporto tra prestazioni erogate nei tempi previsti e il totale delle prenotazioni; giorni di attesa medi; e la prima data disponibile.
Per quanto riguarda il Lazio, a maggio, secondo i dati pubblicati su Salute Lazio, il sito istituzionale della Regione Lazio, solo il 59,4% degli esami diagnostici con priorità B, ossia da effettuare entro 10 giorni, è stato erogato nei tempi.