Un bene collettivo come quello della Riserva Naturale di Monte Mario è a rischio cementificazione. Il “Pratone” di via Teulada che viene considerato l’ ”ultimo prato di Prati” è uno spazio verde che dovrebbe ospitare l’ampliamento della “Cittadella giudiziaria”. Trionfalmente 17, un’associazione di cittadini che si occupa di problemi inerenti al territorio, ha deciso di scrivere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella perché “in qualità di garante della Costituzione e della qualità della vita dei cittadini, noi intendiamo sollecitare il presidente della Repubblica ad intervenire su una situazione che è contraria a qualsiasi logica esplicitata dall’Europa in merito alla questione delle cementificazioni – dice a radio Roma Paola De Vecchis, presidente di Trionfalmente 17 – Si possono trovare aree alternative per la dilatazione della Cittadella giudiziaria, si possono trovare soluzioni diverse da una cementificazione di una riserva naturale e dalla cementificazione e anche di parti che fino ad ora sono state libere da qualsiasi intervento edilizio. Siamo sicuri che il presidente Mattarella sarà sensibile a questa invocazione ai cittadini e siamo sicuri che molti aderiranno alla nostra iniziativa di spedire mail e inviarli al presidente.”
Secondo un protocollo firmato il 10 luglio 2024 dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dal Presidente della Regione, Francesco Rocca, e dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, quell’area vedrà una “sicura costruzione di un edificio di 24.000 mq che, complessivamente avrà un’estensione occupata con finalità diverse fino a 82.000 mq.” È quanto si legge nella lettera che l’associazione Trionfalmente 17 ha scritto e inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sperando in un suo intervento a riguardo.
Il “Pratone” non è nuovo a questo tipo di interventi. “Nel 2019 un protocollo, sottoscritto dall’ex Presidente della Regione Zingaretti, dall’ex Sindaca Raggi e dall’ex Ministro di Giustizia Bonafede, stabiliva che si utilizzasse l’enorme spazio verde a ridosso della collina di Monte Mario per l’ampliamento della “Cittadella giudiziaria”. Anche all’epoca, i comitati e gli abitanti tutti si opposero alla soluzione proposta: la zona, infatti, per loro e per Roma ha un ruolo fondamentale nel processo di aerazione di tutto il Rione Prati.
“Egregio Signor Presidente Sergio Mattarella”, la lettera di Trionfalmente 17
“La zona in questione – si legge nella lettera – riveste un ruolo fondamentale nel processo di aerazione di tutto il Rione Prati, già ampiamente soffocato da una cementificazione incontrollata verificatasi negli anni, ed è inoltre in corrispondenza di una falda acquifera, come è emerso da una indagine dell’ISPRA, che può incrementare il dissesto idrogeologico dell’area”. Una mozione dell’Onorevole Valentina Grippo, “allora consigliera regionale, approvata dall’intera giunta in modo trasversale, ebbe l’effetto di rallentare il percorso dell’attuazione del progetto.”
Il giorno della firma del nuovo protocollo, Trionfalmente 17, assieme a tante altre realtà, era presente al sit-in organizzato sotto la sede della Regione per poter manifestare la loro contrarietà alla decisione successivamente presa. “Il disastro ambientale è evidente; infatti esponenti di partiti diversi si stanno opponendo, come trenta associazioni ambientaliste fra cui il WWF, Italia Nostra, Legambiente e la Lav. Con le nuove tecnologie, la richiesta di maggiori spazi, che non risulta in alcun dato ufficiale attuale, per la “Cittadella giudiziaria” è inutile.”
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Le soluzioni alternative vengono difese a spada tratta da comitati, associazioni e cittadini. Si tratta di alcuni edifici vuoti che potrebbero ospitare ciò che andrebbe negli edifici da costruire in quello che è un piccolo polmone verde di Roma. “L’Ordine degli Avvocati ha deciso di acquistare due palazzi nelle zone limitrofe: ci sono, infatti, in Municipio I numerosi edifici vuoti, come le caserme, che potrebbero essere utilizzati. Tutte soluzioni alternative che eviterebbero di erodere spazi verdi e aree già troppo violate negli anni da interessi privati, che hanno danneggiato la qualità della vita di tutti gli abitanti. Questa parte della Riserva di Monte Mario inoltre da decenni è garantita da vincoli ambientali e paesaggistici.”