Travolto da un’auto alla fermata del bus. Una tragedia che poteva capitare a chiunque, ma che ha tolto la vita a Sebastiano Schillaci, infermiere di 68 anni investito da una macchina mentre aspettava alla fermata in viale Marconi. Un momento di grande dolore per la famiglia, per i colleghi, per le persone del posto, ma per chiunque. Un’altra vittima della strada, l’ennesimo morto sulle strade di Roma che si agiunge alle tante dall’inizio dell’anno. Il bilancio delle vittime della strada, infatti, è tutt’altro che rincuorante: da gennaio a ieri sale a 88 persone decedute e migliaia di feriti.
Movimento Diritti dei Pedoni APS co-organizza PRESIDIO #BASTAMORTIINSTRADA VIALE MARCONI, un appuntamento in memoria di Sebastiano Schillaci in Vle Marconi, assieme ad altre associazioni quali Salvaiciclisti Roma, Bike4City,Fiab Roma ruotalibera, Associazione familiari vittime della strada, Mobilità sostenibile VIII, FIAB Roma biciliberatutti e Tutela Utenti Trasporto Pubblico – TuTraP. “Perché esserci oggi al presidio di Viale Marconi? Perché Sebastiano poteva essere chiunque di noi.” Così Movimento Diritti dei Pedoni Aps invita a partecipare al presidio di oggi, 15 luglio 2024, con appuntamento alle 19 in viale Guglielmo Marconi 250.
“Una persona è stata investita e uccisa, mentre aspettava il bus alla fermata, dal conducente di un’automobile, su Viale Marconi.” Per tale ragione “Cittadini e associazioni si uniscono in presidio e chiamano a raccolta il quartiere e l’amministrazione.” Lo scopo è stringersi attorno alla famiglia, agli amici, ai colleghi della vittima, ma anche per chiedere più sicurezza sulle strade per tutti, nessuno escluso. L’iniziativa ha anche lo scopo di opporsi a quel conflitto stradale che spezza vite ogni giorno.
Presidio in viale Marconi. Chiodi: “Chiediamo alle istituzioni di intervenire per una città sicura”
“Siamo scossi, così come il quartiere, di fronte a questo evento. Sebastiano poteva essere chiunque di noi e oggi esprimiamo vicinanza a familiari, colleghi e amici – racconta Francesca Chiodi, presidente di Movimento Diritti dei Pedoni APS che co-organizza il presidio in memoria di Sebastiano Schillaci in Vle Marconi -. Ma non chiamiamo fatalità ciò che ha spezzato la sua vita, in un attimo, mentre aspettava un mezzo pubblico alla fermata prima di venire travolto e ucciso. Lo chiamiamo conseguenza. Il problema va guardato in faccia e si chiama violenza stradale.”
Ma quali sono le cause? “In primis velocità e infrazioni, superficialità e prevaricazione, soprattutto da chi è al volante – continua Chiodi -. Sono molte le auto che sfrecciano, impunite, a velocità folli, sulle nostre strade, non solo quella che ha ucciso Sebastiano. A Roma come pedoni (e pedoni lo siamo tutti), ciclisti e utenti dei mezzi pubblici, siamo cittadini di serie B, perché non solo siamo esposti e rischi enormi, ma subiamo anche, più volte al giorno, umiliazioni e aggressioni, in un clima di grande impunità.”
La richiesta è chiara e riguarda un aspetto fondamentale: “questo deve cambiare. Chiediamo alle istituzioni di intervenire per una città sicura, a misura di persona e non di gran premio, non tra 50 anni ma già domani. Con infrastrutture, controlli rigorosi e comunicazione battente. A Viale Marconi come in tutte le strade in cui rischiamo la vita, tutti i giorni.”