Il Lazio è la regione con le carceri più affollate. Secondo la relazione del 2023 del garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa, la situazione della regione risulta particolarmente critica in termini di affollamento carcerario rispetto al resto d’Italia. Con 6.537 detenuti registrati al 31 dicembre 2023, contro una capienza regolamentare dichiarata di 5.217 posti, il tasso di affollamento nel Lazio è stato del 125%. Questo supera significativamente la media nazionale del 119%, riflettendo una carenza strutturale e una gestione sfidante delle strutture penitenziarie regionali.
I dati dell’affollamento delle carceri nel Lazio
Nel dettaglio, la capienza effettivamente disponibile nel Lazio era di soli 4.745 posti, portando il tasso di affollamento effettivo al 138%. Alcuni istituti penitenziari hanno addirittura registrato tassi di affollamento intorno al 170%, evidenziando una criticità particolare in alcuni centri di detenzione della regione.
A livello nazionale, al 31 dicembre 2023, l’Italia contava complessivamente 60.166 detenuti, con una capienza regolamentare di 51.790 posti. Questo ha generato un tasso di affollamento medio nazionale del 119%, indicativo di una situazione generale di sovraffollamento nei penitenziari italiani.
L’ammonimento di Giachetti a Nordio
“Denunceremo il ministro della Giustizia perché se non prende le decisioni concrete per impedire quello che accade nelle carceri, può esserne ritenuto responsabile” ha affermato Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, alla manifestazione dei penalisti in sciopero per l’emergenza carceri a Roma.
“L’articolo 40 del Codice penale recita che non impedire un evento che si ha l’obbligo di impedire equivale a cagionarlo. Le persone che si suicidano in carcere sono consegnate allo Stato. E ogni due giorni c’è un suicidio derivante dalle condizioni disumane e degradanti nelle quali si trovano i detenuti. Adesso basta. Denunceremo Nordio perché, sapendo quello che può accadere nelle carceri italiane, non ha fatto tutto il possibile per impedirlo”.
“I capigruppo di Italia Viva – ha aggiunto Giachetti – hanno inviato una lettera a tutti parlamentari perché, in occasione della discussione della legge che abbiamo proposto per la liberazione anticipata speciale, si rendano conto di quale sia la situazione. E non abbiamo ancora superato luglio e agosto, che sono i mesi più terribili”.
