È un vero boom quello della cosiddetta truffa dello specchietto, una tecnica di frode ai danni degli automobilisti che negli ultimi tempi ha visto aumentare la propria incidenza nella Capitale. Circa 2 milioni di italiani sono stati vittime di truffe mentre erano al volante o in fase di parcheggio, secondo un’indagine commissionata da Facile.it, in collaborazione con Consumerismo No Profit e condotta da mUp Research e Bilendi. I giovani risultano particolarmente vulnerabili, con un tasso di incidenza superiore all’8% tra gli under 35, e la frequenza delle truffe è maggiore nelle regioni del Sud e nelle Isole.
Le truffe più comuni: finto tamponamento e specchietto rotto
Uno degli schemi di truffa più diffusi è il finto tamponamento. In questo caso, il malintenzionato colpisce deliberatamente l’auto della vittima mentre questa effettua una manovra di parcheggio.
Subito dopo, il truffatore accusa il conducente di aver provocato un danno e chiede un risarcimento in contanti per evitare di coinvolgere le assicurazioni. Questa tattica colpisce maggiormente le donne, con una percentuale del 47%, rispetto al 41% degli uomini.
Un’altra truffa comune è quella dello specchietto rotto. Il truffatore, lanciando un oggetto contro l’auto in movimento, induce la vittima a fermarsi. Il malvivente quindi accusa l’automobilista di aver rotto il suo specchietto laterale, chiedendo ancora una volta un risarcimento in contanti. Questa truffa ha un maggiore successo tra gli uomini, con il 48% delle vittime rispetto al 35% delle donne.
Il finto pedone investito
L’ultima evoluzione delle truffe agli automobilisti riguarda il finto pedone investito. Il truffatore si getta a terra fingendo di essere stato colpito da un’auto in transito. Spesso, un complice si presenta come testimone dell’incidente.
I truffatori sfruttano il senso di colpa dell’automobilista e la paura delle conseguenze legali per ottenere un risarcimento immediato in contanti. I giovani tra i 18 e i 25 anni sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di truffa, con un’incidenza del 15%.
Prevenzione e reazioni efficaci
Nonostante la conoscenza diffusa di queste truffe, circa 880.000 automobilisti italiani hanno ammesso di aver pagato in contanti per risarcire i danni fittizi allo specchietto o altro nell’ultimo anno. I truffatori mirano a ottenere un rimborso senza denunciare l’incidente alle autorità o alle assicurazioni, evitando così qualsiasi peggioramento della classe di merito del conducente.
Gli automobilisti più esperti, una volta riconosciuto il tentativo di truffa, spesso continuano a guidare senza fermarsi, evitando di dare al truffatore l’opportunità di portare a termine il piano. Circa il 24% delle vittime potenziali sceglie questa strada. Un’altra reazione efficace è fermarsi e minacciare di chiamare le forze dell’ordine, una strategia adottata dal 54% degli automobilisti. In molti casi, il solo menzionare la polizia induce i truffatori a desistere dal loro tentativo.