Quest’anno 50 presidi che gestiscono scuole della regione andranno in pensione, ma il concorso ordinario per arruolare i nuovi dirigenti scolastici non si è ancora concluso.
L’inizio dell’anno scolastico è ancora lontano, ma non così tanto se si pensa al fatto che c’è da risolvere il problema di chi dirigerà alcuni istituti. Tra pensionamenti, nuovi arrivi, reggenze, la questione si fa ostica perché per il 16 settembre – giorno in cui ricomincerà la scuola nel Lazio – dovrà essere tutto pronto senza pezzi del puzzle mancanti.
Il concorso ordinario che permetterà di arruolare nuovi dirigenti scolastici, però, non si è ancora concluso. I candidati che hanno sostenuto la prova preselettiva, infatti, ora sono alle prese con la prova scritta e dovranno sostenere un test orale. Una volta terminate tutte le prove verrà stilata una graduatoria.
Emergenza presidi, la sfida per il nuovo anno
Passaggi che, quindi, non sono velocissimi, ma l’Ufficio scolastico regionale ha assicurato un avvio di anno senza intoppi e promette di avere un quadro ufficiale e definito di chi si occuperà della dirigenza già a fine agosto.
A questi 50 presidi che vanno in pensione, si aggiungono 21 scuole che lo scorso anno erano in reggenza, il che significa che erano scuole gestite da un preside “reggente” titolare, quindi, in un’altra scuola che svolge funzioni di preside in un secondo istituto. Non si parla più di soli 50 posti da coprire, ma di ben 71, che dovranno essere gestiti in modo tale da riuscire a far partire il nuovo anno nella giusta maniera.