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Roma

Corviale si trasforma, il quartiere rigenerato grazie ai fondi del Pnrr

Un investimento da 58 milioni di euro per cambiare Corviale, quartiere storicamente difficile della periferia romana. Il Piano Urbano Integrato di Corviale prevede un investimento di 58 milioni di euro per il rilancio dell’area. Il progetto include interventi di efficientamento energetico, la rimozione delle barriere architettoniche, la creazione di nuovi spazi riqualificati, l’ampliamento delle aree verdi e l’installazione di nuovi impianti sportivi.

Come cambia Corviale

L’obiettivo del piano di riqualificazione è trasformare una zona che è stata simbolo di degrado a Roma. Oltre 4.500 residenti di un’area abitata da circa 16mila persone saranno coinvolti nel progetto. Il programma prevede la collaborazione di diversi assessorati capitolini, tra cui Urbanistica, Lavori pubblici, Ambiente, Sport e il Municipio XI.
Tra gli interventi previsti, il Centro Nicoletta Campanella sarà valorizzato e riqualificato, ospitando varie strutture di rilevanza per il quartiere. Sarà inoltre creato un incubatore d’impresa chiamato Incipit e riqualificata la Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato. Il Palazzetto dello Sport in Via Maroi sarà destinato ad attività sportive indoor.

Un’area pubblica attualmente inutilizzata sarà trasformata in un Parco Sportivo, mentre un sistema di parchi lungo i due principali fronti del quartiere connetterà Corviale con le riserve naturali circostanti. In un video informativo, il Comune di Roma ha spiegato nel dettaglio gli interventi previsti per riqualificare il quartiere.

https://inforomawebtv.comune.roma.it/portal/watch/vod/964ba023-807e-4c79-a6b4-eedeb6b48d82

Nel presentare il progetto, ad aprile, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva dichiarato: “Vogliamo rendere Corviale più bello, accogliente, a misura di cittadino e in particolare di ragazze e ragazzi, riducendo le tante fratture che si sono aperte negli anni; Il progetto iniziale è del ’72, quando si voleva dare soluzione al problema della casa. L’idea era buona, ma tante cose non hanno funzionato: c’è stato degrado, mancanza di manutenzione, attenzione solo all’alloggio e non ai servizi, al verde, alle piazze, ai luoghi di incontro e di lavoro, a ciò che fa un quartiere. Nonostante questi limiti, tuttavia, molti cittadini sono riusciti a costruire progetti di socialità. Questo piano è realizzato coi fondi UE, ma non è stato calato dall’alto. Ascoltando i cittadini che hanno animato esperienze importanti, andremo a realizzare un Piano urbano integrato con tanti interventi a cui seguiranno quelli ‘immateriali’, che prenderanno cioè in considerazione cosa si farà dentro agli spazi rinnovati”.

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