Anna Magnani, icona della cinematografia mondiale ed immagine della Città Eterna: da 10 anni si rinnova il suo mito attraverso un prestigioso Premio.
Quando il 26 settembre del 1973, ad appena 65 anni, dovette arrendersi ad un feroce tumore al pancreas (per cui venne ricoverata in gravi condizioni alla Mater Dei di Roma), Anna Magnani era già un’icona della cinematografia mondiale ma, soprattutto, l’immagine della Città Eterna, dove per tutti era ‘Nannarella’.
Anna Magnani, ‘romana comunque’, l’inarrestabile ascesa popolare di una ragazza affettivamente sfortunata
Tanto per dare idea di quanto e come l’attrice sia riuscita a radicarsi nel cuore e nell’anima dei romani in particolare, ancora oggi la controversa questione legata al luogo della sua nascita di fatto non ha minimamente inciso riguardo alla purezza della sua ‘romanità’. Infatti, che la madre l’abbia partorita a Fano e poi portata subito a Roma dalla nonna o, come riportato dalla maggior parte delle sue biografie, Marina Magnani arrivò nella Capitale per partorire il frutto di un’avventura vissuta con un giovane calabrese, nulla toglie a ciò che in pochi anni Anna – cresciuta con la nonna ed inizialmente avviata agli studi musicali – riuscì a stabilire in termini di empatia e popolarità con i suoi concittadini.
Anna Magnani, l’Oscar, il successo ad Hollywood, e una serie di film capaci di esaltarne le differenti timbriche attoriali
Un personaggio non facile e controverso quello rappresentato dall’attrice, che grazie all’Oscar vinto per ‘La Rosa Tatuata’ (1956), riscosse stima ed amore persino in America.
Se da un lato a riprova delle sue straordinarie capacità interpretative fu una delle attrici maggiormente richiesta dai grandi registi dell’epoca, è attraverso i ruoli apparentemente più ‘popolari’ che la Magnani riuscì a cementare il suo rapporto d’amore con il pubblico italiano. Del resto, riuscire a rimanere ‘credibile’ virando dal comico (‘L’onorevole Angelina’, ‘Risate di gioia’), al drammatico (‘Roma città aperta’, ‘Bellissima’, ‘Vulcano’, ecc.), non era certo cosa da tutti.
Anna Magnani, un destino già scritto, come ebbe a dire il suo insegnante d’Arte Drammatico, Silvio D’Amico. Il confronto con Pasolini.
E a testimonianza delle innate doti artistiche e del carisma che indussero il grande Silvio D’Amico a definire questa magrolina allieva della Scuola d’Arte Drammatica ‘Eleonora Duse’: “Non potevamo insegnarle niente di più di quello che lei ha già dentro”, vi sarà il difficilissimo rapporto che venne a crearsi fra la Magnani e Pasolini. Intendiamoci, fra i due stima e rispetto non vennero mai meno, ma l’uno ispirato da un neorealismo a tratti ‘primitivo’ e l’altra incredibilmente a suo agio in ogni ruolo, non riuscirono mai a costruire quel qualcosa di ‘unico’ che ciascuno dei due aveva in mente. Una percezione in parte avvalorata dagli esigui incassi iniziali. Tuttavia, è nel tempo che poi il capolavoro ‘Mamma Roma’ è riuscito – semmai ve ne fosse stato bisogno – a ristabilire i giusti equilibri, restituendo a ciascuno dei due ‘geni artistici’ i giusti meriti.
Così, accanto alla citazione pittorica di Pasolini, che per spiegarne la purezza interiore nella scena finale inquadra il giovane protagonista morente come il ‘Cristo Morto’ di Mantegna, dall’altra esplode la grinta di una tigre, che pur di difendere il suo cucciolo, potrebbe battersi contro il mondo intero, rinforzando così l’aspetto forte e materno di una donna (per lo più romana) invece – come detto – affettivamente e sentimentalmente sfortunata nella vita. Non a caso, così come fece la madre prima di abbandonarla dalla nonna e fuggire in Egitto, anche Anna decise di dare al figlio il proprio cognome.
Anna Magnani, il ricordo di una grandissima attrice, che da 10 anni a questa parte continua a rinnovarsi attraverso l’ambito Premio a lei intitolato
Ci siamo concessi un piccolo ricordo della grande attrice in quanto – proprio per ciò che ha rappresentato e che continua a rappresentare – è a dir poco doveroso continuare a rinfrescarne i meriti artistici.
Ben vengano, dunque, tutte le occasioni di omaggi e ricordi intitolati a questa nostra icona della cinematografia. Ed in tal contesto siamo quindi felici di segnalare il ‘Premio Anna Magnani‘, giunto alla X Edizione, organizzato e diretto da Francesca Piggianelli.
Un evento dedicato alle stelle ed alle maestranze del panorama cinematografico nostrano, ospitato nei scorsi giorni dalla Casa del Cinema di Villa Borghese, e condotto dal giornalista Rai Stefano Buttafuoco.
Premio Anna Magnani, una X Edizione aperta dal videomessaggio dell’attrice Oscar Helen Morren, e caratterizzata da un ricco parterre di ospiti
Un’edizione, anche quella appena conclusasi, come sempre caratterizzata da un parterre di ospiti di prim’ordine, basti pensare al videomessaggio con cui, a distanza, l’attrice Premio Oscar Helen Mirren ha tenuto a ringraziare per il riconoscimento ricevuto.
A seguire poi sono stati premiati:
Virginia Raffaele (Attrice dell’anno)
Francesco Pannofino (Attore dell’anno)
Gabriel Garko (Premio Speciale Attore tv, cinema)
Ed ancora, Emanuela Rossi, Eleonora Ivone, ed Andrea Pannofino (Premio Speciali attori per la commedia teatrale ‘Chi è Io ?’)
Riccardo Milani (Regista dell’anno)
Angelo Longoni (Regista e sceneggiatore Teatro)
Quindi Alessio Di Cosimo (Premio New generation director)
Daniele Ciprì (Premio Autore della fotografia dell’anno, e sceneggiatore e regia per il documentario ‘Roma, santa e dannata’)
Andrea Rivera (Premio Speciale Artista, musicista, conduttore radio, tv)
Elena Bonelli (Premio speciale Voce di Roma nel mondo ed ambasciatrice della canzone romana)
Susanna Galeazzi (Giornalista e conduttrice tv dell’anno)
Infine a ricevere l’ambito Premio Anna Magnani con diverse motivazioni (alla Carriera), si sono succedute sul palco Paola Pitagora, Giuliana Lojodice,Valeria Fabrizi, e Gigliola Cinquetti.
Da parte degli organizzatori, un ringraziamento a parte va ad alcuni componenti del Comitato D’Onore ed ospiti presenti tra cui, Luca Verdone, Franco Mariotti, Elisabetta Pellini, Elettra Ferraù, Stefano Di Tommaso, Elizabeth Missland, Gennaro Marchese, Emanuela Corsello, Saverio Vallone.
Ricordiamo che il Premio Anna Magnani è patrocinato dalla Regione Lazio e Direzione SIAE, Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma Lazio Film Commission, con il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, ed il supporto di Panalight.