Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura dell’11 giugno 2024.
Giugno è il periodo in cui regolarmente si ripropone lo stesso ostico problema che divide mamme, papà, gli stessi ragazzi e ragazze e anche gli insegnanti: compiti sì o compiti no? Il dibattito riguarda l’assegnazione o meno degli esercizi o le letture che devono essere svolte entro l’inizio dell’anno scolastico successivo, ma che spesso vengono eseguite in maniera svogliata o, ancor peggio, alla fine dell’estate rischiando quindi di portarsi dietro stanchezza e stress per l’intero periodo scolastico.
Per chi è a favore, sembrerebbe che i compiti rappresentino un modo per tenere allenata la mente e allo stesso tempo, anche una via educativa per responsabilizzare il ragazzo o la ragazza.
Per chi invece percorre la strada del disaccordo, tre mesi di interruzione dallo studio non porterebbero alcun danno e aiuterebbero in quel necessario “staccare la spina” che farebbe ricominciare l’anno con la giusta grinta.
I compiti sono anche per i genitori
Per quanto i compiti risultino, però, interessare direttamente lo studente, è inevitabile che anche i genitori siano parte attiva di questo meccanismo perché comprare libri e altri supporti rappresenta un costo in più per le famiglie. Ma non solo. Molto spesso i genitori sono gli stessi che, per quantità assegnate, devono farsi carico del bagaglio e aiutare i figli a portare a termine il lavoro.