Stimolare l’innovazione e le nuove opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale – declinandone gli sviluppi nell’ottica del raggiungimento del benessere collettivo – e nel contempo rinnovare il valore di umanizzazione della Sanità, ponendo sempre al centro le persone e la qualità delle loro vite. Si potrebbe riassumere così uno dei principali leitmotiv della quinta edizione di Welfair, la Fiera del fare Sanità, evento che si terrà alla Nuova Fiera di Roma il 5, 6 e 7 novembre 2024. Il format, presentato presso il Salone degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made In Italy, riunirà ancora una volta tutti gli attori della filiera sanitaria – pubblici e privati – facendo convergere aziende, governance, ricerca e terzo settore per promuovere percorsi organizzativi virtuosi e indirizzare il cambiamento.
Welfair, le novità della quinta edizione
L’edizione 2024 di Welfair si preannuncia ricca di miglioramenti e implementazioni significative, in continuità con i risultati ottenuti nelle passate edizioni.
La Fiera si svolgerà in un unico padiglione, fornendo uno spazio espositivo ampio per aziende, startup e istituzioni sanitarie. Il programma dei convegni non è mai stato così vasto, con oltre 70 tavole rotonde, 700 relatori (cifre doppie rispetto all’anno precedente) e il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di players internazionali.
Innovazione e nuove tecnologie al servizio della sanità
La location della Nuova Fiera di Roma ha ancora una volta rappresentato per gli organizzatori la soluzione più efficiente, per ospitare un evento che nella sua quinta edizione porrà dichiaratamente l’innovazione, il futuro e le tecnologie al centro del dibattito.
“L’innovazione non è solamente sviluppare nuove tecnologie, ma è il processo che permette l’acquisizione di queste tecnologie, e Fiera di Roma è il cuore pulsante di tutto questo, che si può racchiudere nel termine ‘incontro'” ha sottolineato Giovanni Scapagnini, Coordinatore scientifico di Welfair 2024 e professore di Biochimica e Biologia Molecolare presso il Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute dell’Università degli Studi del Molise.
La forbice fra aspettativa di vita e anni vissuti in salute
Ma fra le tematiche che godranno di un’attenzione particolare ci sarà anche la fondamentale differenza fra aspettativa di vita e aspettativa di vita in salute, con dati che mostrano come il divario, nel mondo occidentale, stia tendendo progressivamente ad ampliarsi negli ultimi anni.
“L’aspettativa di vita continua a salire in termini di età. Ma l’aspettativa di vita in salute, cioè l’età in cui per la prima volta insorge una malattia, si riduce sempre di più. Questa forbice, che in proiezione continua ad aumentare, è obiettivamente uno dei punti cardine della sostenibilità del futuro della Sanità non solo in Italia, ma a livello globale, e che si discuterà a Welfair 2024” ha chiarito Scapagnini.
Diversi studi, infatti, evidenziano l’allargamento delle distanze fra i due concetti. Uno di questi è la ricerca del Global Burden of Disease 2021, secondo il quale entro il 2050 l’aspettativa di vita aumenterà, ma cresceranno anche gli anni vissuti in cattiva salute, principalmente a causa di malattie cardiovascolari, cancro e diabete.
La ricerca, pubblicata su The Lancet e coordinata dall’Istituto americano per la metrica e la valutazione della Salute, evidenzia che la vita tende ad estendersi in media di 4,9 anni negli uomini e di 4,2 anni nelle donne, ma la crescita del tempo vissuto in buona salute viaggia a velocità praticamente dimezzata, con una media di 2,6 anni.
Le persone e le famiglie al centro: l’umanizzazione della Sanità
In una fiera che intende proporsi come una summa quanto più attuale e attinente alla realtà del settore sanitario non può mancare, chiaramente, il mondo del volontariato.
In questo senso la Croce Rossa Italiana rivestirà a Welfair un ruolo fondamentale: “Il nostro apporto in Fiera risponde all’esigenza di ovviare al problema fondamentale della nostra Sanità, ovvero l’essersi allontanata dal cittadino” ha sottolineato Pasquale Giacomo Morano, Vicesegretario generale e Direttore Sociosanitario della Croce Rossa Italiana.
Dal punto di vista dell’organizzazione di volontariato, la sfida futura sarà comprendere il legame tra aspetti sociali e sanitari, proponendo soluzioni che influenzino positivamente la vita quotidiana dei cittadini e, di conseguenza, la loro salute.
“Grazie al nostro ruolo di osservatori privilegiati della società ci rendiamo perfettamente conto delle esigenze e dei modelli organizzativi di cui essa ha bisogno. Per noi è centrale il concetto di ‘benessere’: far star bene i primi ma far star bene anche gli ultimi. Il nostro ruolo è quello di esasperare un aspetto che la nostra Sanità, fortunatamente, già ha, ovvero quello di essere fortemente umanizzata, qualcosa che ci differenzia da altri Servizi Sanitari nel mondo” ha aggiunto Morano.
“Per noi il concetto di ‘Uomo’ deve essere al centro del Sistema Sanitario: il nostro ruolo è evidenziare la sua importanza insieme a quello della famiglia. Perché i problemi sanitari, in particolare quelli più complessi, non sono mai del singolo individuo ma coinvolgono tutta la famiglia, che deve poter essere sorretta sia da un punto di vista sanitario sia sociale.”
Organizzazione in Sanità e approccio olistico
In definitiva, un evento della portata di Welfair ha soprattutto il merito di rispondere all’esigenza della totalità degli operatori del comparto sanitario di ragionare come un unico organismo, al fine di dotarsi di schemi e modelli organizzativi che assicurino la massima efficienza possibile.
L’impegno di SIGeRiS, la ‘Società Italiana Gestori del Rischio in Sanità’, è da ricondurre direttamente a questo principio, ponendo un approccio di tipo olistico al centro del proprio operato.
“La cultura dell’organizzazione in sistemi così complessi come quello della Sanità è un fatto recente” ha spiegato il vice presidente Stefano Maria Mezzopera. “Bisognerebbe imparare, e questo vale per tutti gli operatori, che un processo va organizzato a tavolino, non ci si può fermare al ‘si è sempre fatto così’.”
Proprio la cattiva organizzazione, infatti, risulta essere il fattore scatenante della quasi totalità delle cause risarcitorie che vengono intentate ogni anno in Italia. “Sistemi organizzati come il Phoenix, che SIGeRiS ha fatto proprio per la gestione del rischio in Sanità, offrono risultati assolutamente rilevanti, ma richiedono un apporto formativo alto e costante.”