“Stanchi di aspettare dei decreti che dovevano uscire cinque anni fa”. È lo stato d’animo di chi nelle prossime ore scenderà in piazza San Silvestro per aderire allo sciopero nazionale dei taxi. Niente cortei, ma un sit in per quel pacchetto di provvedimenti che è destinato al trasporto pubblico non di linea.
Dalle 8:00 alle 22:00 verrà garantito il servizio di trasporto sociale per anziani, portatori di handicap e malati, ma il settore si farà sentire perché la delusione è tanta. I rappresentati delle auto bianche, reduci da un incontro con il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso – che per competenza è coinvolto nella riorganizzazione normativa promossa dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini – sono amareggiati nel sapere che non ci sono risvolti sull’andamento finale dei provvedimenti in questione.
Taxi, “Non siamo affatto tranquilli”
Aspettare la risposta non di uno, ma di ben due ministeri, non risolve il problema nell’immediato, anzi, aggrava la condizione del modello organizzativo dei taxi, con conseguente paura da parte dei lavoratori di una scarsa tutela a riguardo.
“Non siamo affatto tranquilli”, dicono i tassisti che chiedono di sapere quale fine abbia fatto l’iter di completamento della legge 12 del 2019. Una domanda che, ora, vorrebbero rivolgere anche alla presidenza del Consiglio.