La questione dei dehors a Roma ha innescato un acceso dibattito tra il governo centrale e il Comune di Roma. Da un lato, il Ministro delle Imprese Adolfo Urso ha proposto una legge per rendere permanenti le misure adottate durante il Covid-19, che consentono l’espansione di tavolini e dehors su suolo pubblico. Dall’altro, il Comune di Roma, rappresentato dall’assessora alle Attività Produttive Monica Lucarelli, si oppone fermamente, sostenendo che la legge comprometterebbe il nuovo regolamento comunale in fase di approvazione.
La proposta del Governo
Il Ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato, durante l’evento “Giornata della Ristorazione”, l’intenzione del governo di stabilizzare l’espansione dei dehors, resa necessaria dalle misure anti-Covid.
La proposta di legge mira a rendere strutturale l’occupazione del suolo pubblico da parte di bar e ristoranti, fissando le attuali proroghe fino al 31 dicembre 2024.
Urso ha indicato che la legge verrà formulata attraverso un confronto con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), le associazioni di categoria e le sovrintendenze, per fare dei dehors un elemento di decoro urbano.
La risposta del Comune di Roma
Il Comune di Roma ha reagito duramente alle dichiarazioni di Urso. L’assessora Monica Lucarelli ha criticato il governo, definendo la decisione “arrogante” e accusandolo di non rispettare le competenze locali.
Secondo Lucarelli, il nuovo regolamento comunale, presentato a novembre e ancora in attesa di approvazione, è stato studiato per regolamentare un fenomeno che ha visto l’occupazione degli spazi pubblici aumentare del 519% in tre anni.
La normativa comunale mira a ridurre l’espansione dei dehors, riportando gli spazi esterni a proporzioni più gestibili e compatibili con le esigenze della comunità locale.
Il nuovo regolamento comunale sui dehors
Il nuovo regolamento comunale di Roma prevede una riforma su tre livelli (periferia, città storica e sito Unesco), con l’obiettivo di regolamentare gli spazi esterni occupati dai dehors.
Il Comune sostiene che la legge proposta dal governo centrale minaccia di rendere vano il lavoro di pianificazione territoriale svolto finora. Lucarelli ha ribadito l’importanza di una programmazione del territorio che tenga conto delle necessità della comunità locale e ha chiesto che il Comune venga coinvolto nelle decisioni che riguardano l’organizzazione dello spazio pubblico.
Anche Andrea Alemanni, presidente della commissione Commercio del Comune di Roma, ha contestato la proposta del ministro Urso, definendola inattuabile e contraria ai principi di autonomia locale.
Alemanni ha accusato Urso di incompetenza e di non comprendere la complessità del tema, sottolineando che le decisioni sulle politiche urbane devono rispettare le responsabilità degli enti locali nei confronti dei cittadini.