Sit-in degli studenti davanti al tribunale Roma a sostegno dei due ragazzi arrestati. Ieri si erano radunati davanti al commissariato “per chiedere il rilascio degli studenti fermati” e questa mattina si sono ritrovati per un sit-in a piazzale Clodio dove è previsto il processo per direttissima per due manifestanti, una ragazza di 27 anni e un ragazzo di 29, arrestati durante le tensioni avvenute alla Sapienza nel tardo pomeriggio di ieri e accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Scontri Sapienza, sit-in studenti davanti al tribunale Roma
Sono alcune decine gli studenti dei collettivi universitari in presidio davanti alla città giudiziaria per manifestare solidarietà ai due ragazzi arrestati che hanno annunciato via social altri due appuntamenti in giornata: alle 13 conferenza stampa al Rettorato Sapienza e alle 18 presidio davanti a Regina Coeli per la Giornata del prigioniero palestinese.
“Al fianco dei ragazzi arrestati e della lotta palestinese”
“Oggi continuiamo qui il presidio, quello che è successo è inaccettabile. C’è un clima di guerra che si respira in tutto il mondo. Noi – dice Giulia di Potere al Popolo in presidio a piazzale Clodio – chiedevamo lo stop immediato degli accordi Italia-Israele ma nessuna risposta è arrivata dall’università. L’unica reazione è stata quella delle forze dell’ordine. Oggi siamo qui al fianco dei ragazzi arrestati e della lotta palestinese”.
La Sapienza “rifiuta l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale”
Circa 300 gli studenti pro-Palestina dei Collettivi che nel pomeriggio di ieri hanno manifestato all’interno della Sapienza di Roma, provando a fare irruzione prima nel rettorato, poi nel commissariato.
Ad accendere la miccia, un documento approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione della Sapienza, nel quale l’Ateneo “rifiuta l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana”.
“La risposta del senato accademico alle nostre richieste è vergognosa”
“La risposta del senato accademico alle nostre richieste è vergognosa” scrive sui social il Coordinamento collettivi Sapienza che aggiunge: “delibera condannando il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazione per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompere la complicità con il genocidio”.
Il blitz fallito al rettorato e il cortei dei collettivi: arrestati due ragazzi
Gli studenti dei collettivi hanno provato ad entrare nel rettorato dove era in corso la seduta del Senato accademico. Respinti, sono partiti in corteo nella città universitaria.
Secondo la ricostruzione della Questura di Roma, uno dei partecipanti al corteo è saltato su un auto di servizio della Polizia di Stato, danneggiandola, e per questo è stato arrestato. I manifestanti inoltre hanno danneggiato anche due autovetture del personale di vigilanza interna dell’Università al di fuori del Rettorato.
Successivamente hanno tentato di fare irruzione nel Commissariato Università, senza riuscirvi. Momenti di tensione con le forze dell’ordine impegnate a fronteggiare i manifestanti. Durante il tentativo di irruzione uno di loro ha aggredito il dirigente di polizia ed è stato bloccato e tratto in arresto. Poi i manifestanti hanno raggiunto il vicino commissariato San Lorenzo dove era stato portato uno degli arrestati.