Il presunto terrorista dell’Isis arrestato l’8 aprile a Fiumicino si difende in aula. Era prevista per oggi, infatti, l’udienza interlocutoria in Corte d’Appello a Roma per l’uomo arrestato dalla Digos lunedì scorso dopo essere atterrato all’aeroporto di Fiumicino.
“Non sono dell’Isis”, la difesa in aula
“Non sono un membro dell’Isis”, si è difeso l’uomo, che ha aggiunto: “Ero a Roma per seguire una trattativa riguardo la vendita di un’auto’’. Il 32enne, il quale pare avere molteplici alias, ha riufiutato l’estradizione verso il Tagikistan. Ha affermato infatti di temere per la propria vita e quella della sua famiglia, chiedendo invece il riconoscimento dello status di rifugiato, già ottenuto a suo dire in Belgio.
Il 32enne racconta di essere padre di quattro figli, nati dopo il 2014, e di aver vissuto in Ucraina, da dove è fuggito con la famiglia all’inizio della guerra. Successivamente si svolgerà un’udienza per decidere sull’estradizione, durante la quale sarà presentata la richiesta della procura generale.
L’arresto
Il cittadino tagiko è stato fermato a Fiumicino dai poliziotti poco prima di mezzogiorno di lunedì 8 aprile. È accusato di essere affiliato all’ISIS ed è ricercato dalle autorità del suo Paese per aver militato nell’esercito islamico nel 2014 e per aver combattuto in Siria.
Il ricercato, che ha mostrato un documento ucraino con un nome diverso al confine, è stato bloccato mentre saliva su uno dei trenini che collegano l’aeroporto di Fiumicino a Roma. Portava con sé un borsone e si trovava da solo, anche se non si può escludere la presenza di qualcuno in attesa di lui.