La XXIesima edizione dell’Asian Film Festival, rassegna cinematografica dedicata alle migliori nuove produzioni dell’Estremo Oriente, prenderà il via dopodomani al Cinema Farnese Arthouse di Roma. Ideata da Cineforum Robert Bresson e diretta artisticamente da Antonio Termenini, la rassegna si svolgerà dal 10 al 17 aprile 2024 e presenterà ben 36 opere provenienti da 12 Paesi dell’Asia, tra cui Corea del Sud, Giappone, Cina, Taiwan, Hong Kong, Malesia, Singapore, Indonesia, Vietnam, Thailandia, Filippine e, per la prima volta, il Nepal.
Le opere in competizione saranno suddivise nelle sezioni Newcomers, Concorso e Fuori Concorso, e saranno valutate da una giuria composta dal giornalista e scrittore Antonio Polito, il regista Christian Carmosino Mereu e la giornalista e docente di linguaggio audiovisivo Angelica Alemanno. Inoltre, i lavori dei talenti emergenti saranno giudicati da uno speciale comitato di studenti presieduto da Antonio Falduto della Unint.
L’Asian Film Festival a Roma
Le giornate a tema, con tributi specifici alla Thailandia, Corea, Giappone e Vietnam, sono di nuovo in arrivo. Tra gli ospiti principali ci saranno il regista giapponese Shinpei Yamasaki per “The Guilt and the Other Stories”, la vietnamita Nguyen Thi Truc Quynh, protagonista di “Inside the Yellow Cocoon Shell”, e il regista di “Lesson”, Kim Kyung-rae, il primo ospite coreano nella storia dell’Asian Film Festival.
Per coloro che desiderano sfruttare appieno il ricco programma del festival, sono disponibili varie formule abbonamento, che includono la possibilità di partecipare a un’estrazione con in palio premi come borse di lusso e un viaggio in crociera in Thailandia. Si ricorda che i film dell’Asian Film Festival sono proiettati nella loro lingua originale con sottotitoli in italiano (per le opere in concorso, ci sarà una doppia sottotitolatura in italiano e inglese). La XXIesima edizione del festival è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo), della Regione Lazio, della Roma Lazio Film Commission, dell’Istituto Culturale Coreano in Italia e dell’Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia.
Antonio Termenini, esperto e critico cinematografico, direttore della manifestazione, spiega: “In questa edizione del Festival attraverso una selezione accurata, superati i tempi del Covid e vista la moltiplicazione di opere sul panorama globale, abbiamo cercato di mettere in piena luce la capacità dei produttori dell’Estremo Oriente di aver inventato nuove forme di coproduzione tra Paesi limitrofi o dell’area, che ci ha permesso di scoprire nuovi talenti. Coproduzioni che coinvolgono Paesi tra di loro molto diversi, per storia, religione, posizionamento geopolitico, tradizioni cinematografiche, forme di espressione artistiche”. Un segno di grande “coraggio e innovazione che non ha pari al mondo e che parte dai tanti fondi di sviluppo, per arrivare, poi, alle vetrine dei festival di cinema più importanti al mondo”.