“Significa che nel carcere romano per ogni posto detentivo ci sono due persone. Abbiamo un sistema penitenziario che sta scoppiando: ci sono troppi detenuti”. A dirlo, ad Adnkronos, all’Adnkronos il Garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasìa, parlando dell’emergenza delle carceri della Regione Lazio, dove sono detenute 6.700 persone con un tasso di affollamento effettivo del 141% e con sempre meno medici che prestano attività.
Tante le criticità registrate nelle carceri del Lazio: tra cui strutture inadeguate, sovraffollamento, carenza di personale sanitario, disagio psichico diffuso e suicidi, gravano pesantemente sul sistema carcerario italiano attuale.
Carceri Lazio, Anastasìa: “Serve un intervento drastico”
Per il Garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasìa “un intervento drastico in tempi brevi”. E indica le possibili soluzioni: “Non bisogna escludere di arrivare anche a un provvedimento di clemenza”. In queste condizioni di vita dietro alle sbarre “come fanno i detenuti a non avvertire disagio, come fanno gli operatori a seguirli tutti? Non è possibile. Così fare prevenzione è come svuotare il mare con il cucchiaio”.
Ha aggiunto: “Sto cercando di stimolare l’azione delle aziende sanitarie, di concerto con l’Amministrazione penitenziaria, per aggiornare i piani locali di prevenzione sul rischio suicidario e per attrezzarsi nel modo migliore sul versante dell’assistenza psicologica e dell’ascolto dei detenuti”.
Osserva ancora Anastasìa in merito alla chiusura del servizio psichiatrico nell’ospedale di Frosisone perché non c’erano più professionisti: “La carenza di personale sanitario riguarda in generale tutta la Sanità, di riflesso ricade anche sulle carceri. Sto riscontrando in tutte le Asl massima disponibilità ad assumere anche in pianta stabile. Ai bandi però non risponde nessuno, per questo ho proposto in Regione di dare degli incentivi al lavoro nell’ambito penitenziario”.