Riforma Ater, il rinvio alla prossima estate: su cosa trattano Rocca e Gualtieri

La riforma delle Ater di Roma e del Lazio, inizialmente prevista entro il 2023 e poi posticipata ai primi mesi del 2024, ora ha una nuova scadenza: entro l’estate di quest’anno, come annunciato dal governatore Francesco Rocca durante una conferenza stampa sul suo primo anno di mandato. Questo spostamento potrebbe essere un riflesso dell’interesse condiviso con il ministro Gualtieri riguardo al tema abitativo.

Iter e tempi della riforma Ater

L’iter per la riforma delle Ater è stato caratterizzato da numerosi annunci, sia ufficiali che non ufficiali. Francesco Rocca, fin dall’inizio del suo mandato, ha manifestato la volontà di portare avanti questa riforma rapidamente, considerandola uno dei pilastri del suo programma elettorale.

Tuttavia, dopo vari annunci e rimandi, sembra che il processo sia rallentato. Inoltre, l’annuncio odierno sembra non essere stato concordato con il principale partito di maggioranza, Fratelli d’Italia.

Il faccia a faccia Rocca-Gualtieri e i nodi da sciogliere

Una delle principali questioni da risolvere riguarda le assegnazioni nelle case popolari. Inoltre, si è ipotizzato che un accordo sull’Imu potrebbe influenzare il contenuto della legge, rendendola meno restrittiva nei confronti del Campidoglio. Tuttavia, queste ipotesi sembrano non trovare riscontri concreti all’interno del consiglio regionale.

Negli ultimi giorni si sono tenuti incontri “segreti” tra rappresentanti del Comune e della Regione, con l’obiettivo di trovare un terreno comune su cui basare la riforma. Questi incontri sono stati caratterizzati da un clima cordiale, ma è ancora presto per stabilire se porteranno a risultati concreti.

In particolare, si è discusso di una possibile riduzione delle imposte che le Ater devono versare al Comune, in cambio di una riforma più accettabile per entrambe le parti.

Le incognite all’interno della maggioranza

Nonostante l’ottimismo di Rocca, sembra che Fratelli d’Italia rappresenti un ostacolo interno alla maggioranza. Il partito di Meloni chiede una verifica interna prima di approvare la legge, e questo potrebbe causare ritardi nel processo legislativo.

Inoltre, la mancanza di bozze aggiornate e di confronti costanti con i sindacati rende incerta la tempistica della riforma, soprattutto considerando le elezioni europee previste per giugno.



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