Le campagne italiane stanno tremando sotto il rombo dei trattori, pronti a invadere Roma in segno di protesta. Agricoltori provenienti da varie parti d’Italia si stanno radunando alle porte della Capitale, con l’obiettivo di marciare verso il centro. Tuttavia, non tutti sono pronti ad avanzare: i dissensi interni stanno rallentando il processo decisionale, mentre l’obiettivo del Circo Massimo come luogo di manifestazione rimane in dubbio.
La manifestazione dei trattori verso Roma
L’ex leader dei Forconi, Danilo Calvani, insieme al Comitato Agricoltori Traditi, ha espresso il desiderio di raggiungere il Circo Massimo, ma i contrasti con il movimento Riscatto Agricolo complicano la situazione. Mentre i trattori si radunano, il governo e le autorità locali rimangono cauti nel concedere l’autorizzazione per la manifestazione, temendo blocchi stradali e disordini.
Le ragioni di questa protesta agricola sono molteplici. Da una parte, ci sono le richieste di maggiore sostegno e tutela per gli agricoltori, mentre dall’altra si affronta la questione dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale.
L’impatto della protesta
La recente rinuncia al processo Diabolik, rinviato a causa della protesta imminente, evidenzia l’impatto che queste manifestazioni possono avere su altre attività e istituzioni.
Nonostante i contrasti interni, gli agricoltori hanno ricevuto il sostegno del Campidoglio, con l’Assessora all’Agricoltura Sabrina Alfonsi che sottolinea l’importanza del settore agricolo per l’economia e l’ambiente. Tuttavia, Alfonsi critica le politiche del governo centrale, accusandolo di non sostenere adeguatamente il settore agricolo.
Intanto, una manifestazione più ampia è stata programmata per il 15 febbraio, coinvolgendo diverse categorie produttive. Il Comitato Popolo Produttivo invita tutte le forze che lottano per difendere il proprio lavoro a partecipare, sottolineando l’importanza dell’unità nel difendere il Made in Italy e le tradizioni nazionali.