Nel Lazio ben 251mila persone risiedono in Comuni privi di sportelli bancari. Un incremento di 6.000 individui nell’ultimo anno evidenzia un fenomeno preoccupante che ha colpito il 63% di queste persone dal 2015. Questi dati emergono da un’indagine condotta dalla First Cisl, mettendo in luce il grave impatto della desertificazione bancaria nella regione.
Allarme sportelli bancari nel Lazio
Le conseguenze di questa situazione non riguardano solo le persone, ma si estendono alle imprese. Circa 12.500 imprese laziali hanno sede in Comuni privi di qualsiasi sportello bancario, delineando una sfida significativa per il tessuto economico della regione.
Nel corso degli anni, il sistema creditizio nel Lazio ha subito un ridimensionamento drastico, con una perdita di 4.000 posti di lavoro e la chiusura di 800 sportelli bancari.
La desertificazione bancaria è un fenomeno complesso che comporta una serie di impatti negativi. La riduzione dell’erogazione di credito, soprattutto alle famiglie e alle piccole imprese, ostacola lo sviluppo economico. In un periodo di grande difficoltà, con scarsità di lavoro e crescente precarietà, la mancanza di supporto finanziario peggiora ulteriormente le singole situazioni.
Il Lazio sotto la media per gli sportelli bancari
Il Lazio si posiziona al di sotto della media nazionale per il numero di sportelli bancari, con 30 sportelli ogni 100.000 abitanti, rispetto alla media nazionale di 36. Al 30 settembre 2023, 119 Comuni laziali risultano privi di sportelli bancari, con Rieti tra le province più penalizzate, seguita da Frosinone, Viterbo, Latina e Roma.
Una risposta immediata a questa emergenza è fondamentale. La First Cisl ha recentemente ottenuto l’accoglimento della richiesta di incontro con la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, per istituire un osservatorio regionale sul credito. Questo strumento consentirà di comprendere meglio le dinamiche del credito privato, offrendo soluzioni e strategie per affrontare questa problematica crescente.