Il progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata entrerà presto in una nuova fase. La prossima settimana, o al più tardi entro la fine del mese, la Giunta Gualtieri approverà un atto che segnerà la conclusione ufficiale della fase di “dibattito pubblico” sul progetto della As Roma per la realizzazione del nuovo Stadio a Pietralata.
L’autorizzazione per avviare i sondaggi geologici e archeologici in vista della stesura del progetto definitivo è giunta da cinque giorni. Tuttavia, ci vorrà probabilmente almeno un trimestre prima che il progetto definitivo sia completato. Per quanto riguarda l’esecutivo, sarà necessario attendere il via libera definitivo nella futura conferenza decisoria.
Stadio della Roma, la richiesta del M5S
Intanto, il Movimento 5 Stelle, attraverso una nota congiunta del vicepresidente della commissione Ambiente di Roma Capitale Daniele Diaco e la capogruppo del M5S in Campidoglio Linda Meleo, ha chiesto approfondimenti al Comune.
Si legge nella nota: “L’area oggetto del progetto per lo stadio della AS Roma nel quadrante ex Sdo di Tiburtina-Quintiliani-Pietralata è destinata dal Piano regolatore generale vigente a divenire il parco di Pietralata ed è attualmente ricoperta per la maggior parte da un bosco urbano, con una fauna e flora unica per il contesto cittadino. Insomma, un’area che sta a significare ambiente, ecologia, aria pulita, lotta all’inquinamento di un quadrante tra i più sfruttati di tutta Roma”.
E ancora: “Il progetto dello stadio, nel quale all’inizio doveva essere contemplata la presenza di ben due parchi e la piantumazione di 3.000 alberi (scesi poi a 1.000), secondo la denuncia delle associazioni e dei comitati di quartiere parrebbe configurarsi quasi completamente come una colata di cemento, con pochi spazi verdi discontinui. Se così davvero fosse, raccogliamo il grido di allarme dei comitati e dei cittadini di zona e chiediamo ulteriori e urgenti approfondimenti in merito al Comune, perché le esigenze della sostenibilità ambientale devono avere la preminenza su ogni altra logica di sfruttamento intensivo del territorio”.