Gualtieri su Malagrotta: le sue parole sull’emergenza rifiuti sono state eloquenti e precise. In merito, ovviamente, alla vicenda legata all’incendio a Malagrotta, Gualtieri ha chiarito come ha agito per salvare Roma dell’emergenza rifiuti e della problematiche del momento e strutturali.
In commissione ecomafie il sindaco della Capitale ha chiarito com’è stata pianificata la distribuzione dei rifiuti a seguito del rogo del TMB
Gualtieri su Malagrotta: cosa ha detto il sindaco
Gli accordi nei primi due anni di amministrazione hanno salvato la città, dopo l’ultimo incendio al TMB di Malagrotta, dall’essere invasa dai rifiuti. È come la pensa il sindaco Roberto Gualtieri, ascoltato venerdì 19 gennaio nella commissione parlamentare sulle ecomafie.
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“Abbiamo fronteggiato la situazione grazie a quanto fatto in questi due anni di amministrazione” ha detto Gualtieri. “Sono stati acquisiti nuovi sbocchi per il conferimento, grazie a contratti firmati in Italia ed all’estero, che prevedevano sembra un margine di sicurezza” proprio per fronteggiare un incremento nella produzione dei rifiuti.
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Oltre alla ricerca di nuove soluzioni, “sono stati messi in funzione nuovi impianti di tritovagliatura nei siti di Ama” ha detto il sindaco. E sono stati “incrementati gli stoccaggi nei siti di trasferenza per evitare, come tante volte accaduto in passato, che diventassero le strade di Roma dei siti di stoccaggio”. Così facendo, nell’immediato e nei prossimi mesi, sarà possibile evitare di riempire la città di rifiuti e cassonetti debordanti.
Gualtieri su Malagrotta: i suoi chiarimenti
Gualtieri ha parlato della strategia per la distruzione dei flussi di rifiuti. “Si prevede di conferire 190mila tonnellate presso gli impianti di Ama del territorio romano, 450mila tonnellate presso impianti di terzi situati nella Provincia di Roma o in altre Province della Regione Lazio”. A chiudere il cerchio ci sono le “210mila tonnellate” che s’intende portare “presso impianti di terzi, situati in altre regioni o all’estero”.
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Nel breve resta “l’obiettivo finale dell’amministrazione” resta quello del termovalorizzatore di Santa Palomba. “Quasi il 30% del totale dei rifiuti a Roma, cioè 450 mila tonnellate, finisce in discarica, sopra la media italiana” ha ricordato il sindaco “Anche con la raccolta portata al 65%, con l’attuale assetto impiantistico ci sarebbe un fabbisogno di discarica di 350 mila tonnellate l’anno. Il resto va già in termovalorizzatori, solo che sono lontani”. La realizzazione di uno, a Santa Palomba, servirà quindi anche a ridurre l’impatto legato al trasporto. “Per la quota indifferenziata il modello è discarica zero, con una valorizzazione energetica di 650 mila tonnellate annue di portata” ha ribadito Gualtieri che ha inoltre ricordato che il termovalorizzatore “sarà affiancato da una impiantistica ancillare per il trattamento delle ceneri pesanti da combustione di rifiuti”.
Il futuro è quindi il termovalorizzatore,