Una violenta sparatoria ha scosso il quartiere di Corviale a Roma, portando alla morte di Cristiano Molè, 33 anni, in un agguato mafioso. Molè è stato bersaglio di nove-undici colpi di pistola mentre si trovava in un SUV insieme a un amico. La brutalità dell’attacco è avvenuta intorno alle 19:30 di lunedì in largo Odoardo Tabacchi. Il suo amico è rimasto gravemente ferito nell’attacco.
L’omicidio di Cristiano Molè
I sicari, che si sono avvicinati al SUV e hanno aperto il fuoco, sono fuggiti a bordo di una Panda di colore chiaro.
La vittima è stata colpita mortalmente al torace da uno dei proiettili. Molè, padre di due bambini, è stato dichiarato morto sul posto.
I precedenti di Cristiano Molè
Le autorità, inclusi i carabinieri e l’antimafia, indagano sull’omicidio e cercano di determinare le ragioni dietro l’agguato. Molè era già noto alle forze dell’ordine e aveva subito un attacco nel 2014 a Bravetta, zona Forte Aurelio.
La morte di Molè ha suscitato reazioni sui social media, con molti esprimendo il loro dolore e condannando la violenza mafiosa.
Le indagini sono in corso, e le autorità stanno analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza nella zona per ricostruire gli ultimi movimenti della vittima e degli aggressori. Parenti e amici della vittima sono stati ascoltati, per ricostruire il contesto di questo delitto.
L’ipotesi preliminare suggerisce che l’agguato potrebbe essere legato a questioni legate al traffico di droga, considerando il passato di Molè.
Il Procuratore della Dda, Mario Palazzi, coordina le indagini, evidenziando il coinvolgimento dell’antimafia nel caso.