Posticipata la prima udienza alla Corte d’Appello della Città del Vaticano per i due attivisti di Ultima generazione che nell’agosto del 2022 si incollarono al basamento della statua del Laocoonte custodita nei Musei Vaticani. Il processo di appello era atteso per il prossimo 16 gennaio ma come riferisce Ultima Generazione “è stato posticipato a data da destinarsi”.
Vaticano, posticipato appello per i 2 attivisti di Ultima generazione che si incollarono al Laocoonte
I due attivisti il 61enne Guido e la 27enne Ester, erano stati condannati in prima istanza dal giudici vaticani a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro (con sospensione di entrambe le sanzioni).
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A Laura, una terza attivista che ha filmato e postato il blitz ecologista, è toccata invece un’ammenda di 120 euro per il reato di trasgressione “a un ordine legalmente dato dall’autorità competente”. Anche in questo caso la sanzione è stata sospesa.
Il ricorso “condanna spropositata e assurda”
Dopo la condanna inflitta in primo grado Ultima Generazione ha presentato ricorso alla Corte di Appello contro la sentenza definendo “spropositata e assurda una condanna a nove mesi di carcere per due persone che hanno semplicemente voluto accendere i riflettori su quello che il Papa scrive e predica.
“Più di 3.000 euro di multa in totale, una richiesta di 28.000 euro di danni per poche gocce di colla su un blocco di marmo messo sotto i piedi del Laocoonte nel 1815” aveva sottolineato Ultima Generazione. La prima udienza però prevista per il prossimo 16 gennaio è stata posticipata.
Il blitz ai Musei vaticani
Erano le 10:30 del 18 agosto 2022 quando Guido ed Ester hanno incollato le proprie mani al basamento della statua di Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani “per lanciare l’allarme sull’emergenza climatica e sui rischi che comporta per l’umanità intera”.
“I reati di cui sono stati condannati Ester e Guido – scrive in una nota Ultima Generazione – sono il presunto danneggiamento del basamento in marmo del gruppo scultoreo – lo stesso su cui sono incollati due QR Code per le audioguide. Dopo pochi minuti dall’inizio dell’azione, l’intera sezione del museo è stata evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti è stato sequestrato il cellulare, unico strumento capace di garantire la tutela dei partecipanti”.