Un nuovo capitolo si apre nella vicenda giudiziaria di Dorian Petoku, un noto narcotrafficante albanese coinvolto nell’inchiesta della Dda di Roma denominata ‘Grande Raccordo Criminale‘. Estradato dall’Albania e condannato a 12 anni di carcere, Petoku è riuscito a fuggire dalla comunità di recupero a Nola, in provincia di Napoli, dove era stato trasferito nonostante le obiezioni della procura.
Chi è l’evaso Dorian Petoku
L’evasione di Dorian Petoku è un ulteriore sviluppo nella complessa trama giudiziaria che lo ha coinvolto. Era stato condannato nel luglio 2022 nell’ambito delle indagini sulla rete criminale guidata inizialmente da Fabrizio Piscitelli, noto come ‘Diabolik’, successivamente assassinato nel 2019.
Petoku, accusato di rifornire di droga l’organizzazione criminale, aveva ottenuto il trasferimento in una comunità di recupero a Nola, in provincia di Napoli, con l’ausilio di un braccialetto elettronico, poiché considerato tossicodipendente.
La Procura di Roma era contraria
Nonostante i pareri contrari della procura capitolina, il trasferimento di Petoku nella comunità è stato autorizzato dalle autorità giudiziarie.
Tuttavia, la scorsa settimana ha portato con sé un colpo di scena: il narcotrafficante è riuscito a eludere la sorveglianza e a fuggire.
Dorian Petoku e l’operazione Grande Raccordo Criminale
L’operazione ‘Grande Raccordo Criminale‘, coordinata dal magistrato Michele Prestipino e eseguita nel novembre 2019, ha portato allo smantellamento dell’organizzazione criminale guidata da ‘Diabolik’.
Fabrizio Piscitelli, il capo del cartello, è stato ucciso nel 2019, aprendo la strada a nuove indagini e procedimenti giudiziari contro i membri del gruppo. La fuga di Petoku solleva interrogativi sulla vigilanza e le misure di sicurezza durante la detenzione e il processo di riabilitazione.
L’attenzione si concentra ora sulle azioni intraprese dalle autorità competenti per riacciuffare il fuggitivo e sulle eventuali modifiche necessarie nel sistema giudiziario per garantire una maggiore sicurezza e vigilanza.