Gualtieri: «Non è ora delle polemiche»: questa è la chiosa con cui il sindaco di Roma, dopo aver ammesso la sconfitta, si è espresso in merito all’ormai mesta conclusione della candidatura all’Expo 2030.
A chi gli domandava di una eventuale concorrenza sleale di Riad nella competizione per Expo 2030, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha detto : «Non è il caso adesso di fare polemiche, Riad ha dilagato e non è il caso di ulteriori considerazioni su questo».
«Obiettivamente – ha ammesso Gualtieri – con queste regole del gioco e con il peso che possono avere le relazioni bilaterali, è difficile immaginare una situazione preparatoria diversa, è una scelta che dobbiamo rispettare», ha concluso.
Expo debacle Roma, le parole di Conte
Si è espresso con chiarezza il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte. “La designazione di Riad per Expo 2030 è sicuramente un’occasione persa non soltanto per Roma ma per l’intero Paese.”, dice.
“Questa sconfitta segnala la necessità e l’urgenza di un regime speciale che riesca a valorizzare la Capitale d’Italia ma anche l’assenza di un Governo che evidentemente ha disertato la partita.”
E ancora: “Meloni dovrebbe spiegare le ragioni per cui il suo esecutivo ha tirato i remi in barca ancor prima di iniziare a remare. Deve chiarire per quale motivo la candidatura di Romba ha racimolato appena una manciata di voti, giungendo addirittura terza.”
“Non basta – prosegue – lo strapotere economico ostentato dalla Arabia Saudita in questa partita a giustificare un fallimento così grave: temiamo purtroppo che dietro ci sia un disinvestimento politico che lascia presagire tempi amari per Roma e l’Italia tutta.
Expo debacle Roma, cosa ne pensa Tajani
«Congratulazioni all’Arabia Saudita ed al ministro Faisal bin Farhan Al Saud per l’assegnazione della Expo2030 a Riad. Con la candidatura di Roma abbiamo promosso nel mondo l’Italia. Presenteremo con orgoglio il Made in Italy nel nostro padiglione a Riad come ad Osaka nel 2025».
A scriverlo su X è il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Poi il ministro ha aggiunto: «Era una situazione molto complicata, avevamo dei competitor fortissimi. Noi abbiamo ereditato una candidatura e una situazione dove c’erano già impegni presi da parte di molti Stati. Quindi abbiamo cercato di far sì che si potesse ribaltare una situazione che appariva già molto difficile.”
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Tutti quanti ci siamo impegnati, dal capo dello Stato, il governo e il sindaco di Roma, la Regione Lazio: tutti per cercare di ottenere un risultato positivo che non c’è stato. Bisogna accettare i risultati».