Roma Expo 2030: oggi è il giorno della verità. Sono ore cruciali per capire se sarà il momento di festeggiare o di leccarsi le ferite.
Le concorrenti ci sono, e sono agguerrite: Riad su tutte. Ma qual è il progetto di Roma per questo grande appuntamento?
Roma Expo 2030: Il progetto di Roma
Il fascicolo di Roma, dal titolo “Persone e Territori; rigenerazione, inclusione e innovazione“, mira a cambiare, in primis Tor Vergata.
Qui è indicata la realizzazione di un “parco scolare” composto da “alberi” che aprono e chiudono i loro pannelli per catturare l’energia. Una struttura che darà energia a ben 45 famiglie romane. Progetti futuristici che comprendono anche altre zone della città.
Roma Expo 2030, gli spunti del progetto capitolino
Il padiglione Taser, nell’area del Colosseo, dovrebbe essere la porta d’ingresso dell’Expo 2030 come pensato dagli architetti Carlo Ratti e Italo Rota.
Da qui avrà inizio un percorso di 20 chilometri, che passerà per il parco dell’Appia Antica, e che collegherà i Fori con Tor Vergata. Un vantaggio per i quartieri popolari e popolosi che si affacciano sul parco dell’Appia Antica rigenerati con progetti di riqualificazione.
Altri interventi, complice anche il Giubileo 2025,dovrebbero essere in divenire.
Roma Expo 2030, sprint visitatori
Roma è a prescindere una meta turistica tra le più amate al mondo. Con l’Expo 2030 si attendono oltre 23 milioni di visitatori (il 55% italiani), 150 nazioni e 30 organizzazioni locali e internazionali.
Queste le indicazioni del comitato promotore in ottica dell’Expo 2030. Un’affluenza che porterebbe a 30 milioni di presenze, quasi il 60% delle quali dal nostro Paese. L’indotto?= 50 miliardi di euro con 300mila nuovi posti di lavoro.
Roma Expo 2030, cosa potrebbe succedere al voto
Ma qual è la situazione di Roma per il voto del 28 novembre?
Sono gli ultimi momenti per ottenere voti necessari a superare i concorrenti, Riad e Busan. Roma ce la farà?
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Nel 2020, in Campidoglio c’era Virginia Raggi e aveva lanciato l’idea di una candidatura di Roma per l’Expo 2030. Una proposta che accolsero tutti: Carlo Calenda, Enrico Michetti e Roberto Gualtieri.
Poi, nel marzo 2022 la discesa in campo ufficiale: Roma vuole l’Esposizione Universale. Oggi Martedì 28 novembre alle 17 si saprà il nome di chi tra Busan, Core del sud, Riad e Roma, sarà la sede dell’Expo 2030. L’esito finale si scoprirà al Palais des Congrès di Issy- les-Moulineaux, vicino Parigi, sede della 173° Assemblea generale del Bie (Bureau International des Expositions).
Expo 2030 Roma: come funziona il voto
I delegati che possono votare sono 182. Per vincere al primo turno sono necessarie 120 preferenze. Se non si raggiunge questa quota si effettuerà un ballottaggio con le città che hanno raccolto più voti al primo turno.
Scontro finale, dunque, in pochi minuti e sempre con voto elettronico.
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La favorita principale ad ora è Riad. Conti alla mano, la città degli Emirati Arabi conterebbe su 90 voti. Roma ne avrebbe al momento raccolti solo 50, mente Busan a 30.
Ci sono indecisi e dunque, forse, la diplomazia giocherà un ruolo cruciale. La speranza di Roma è che Riad non vinca al primo turno e dunque provare il tutto per tutto al ballottaggio.
