È polemica sul concerto di Capodanno a Ladispoli, in cui si esibiranno Gué Pequeno e Emis Killa. Non solo per il costo dell’organizzazione, ma anche perché c’è chi non vuole Emis Killa sul palco. Il motivo? Alcune frasi di una sua canzone, in cui parla di femminicidio: “Lo so, sono egoista, un bastardo/ Ma preferisco saperti morta che con un altro”.
La replica di Emis Killa
Il rapper, dopo le polemiche, ha riposto su Instagram: “Nel pezzo interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo per quanto spiacevoli accadono. Non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro story telling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Per farmi un’idea di me piuttosto dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle amiche. Cercate i colpevoli tra i colpevoli, non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose”.
La nota del Codacons
Il Codacons, ha così criticato la scelta di invitare Emis Killa e Gué Pequeno a Ladispoli: “Il Codacons di Ladispoli – con un esposto alla Corte dei Conti – appoggia con forza la protesta dei cittadini, che stanno prendendo di mira sui social network il grande concerto della notte di Capodanno, voluto dal sindaco Alessandro Grando, nella misura in cui prevede l’esibizione di due rapper (Emis Killa e Guè Pequeno) seguitissimi dai giovani ma ampiamente discussi per il contenuto di alcune delle loro canzoni”.
Si legge ancora nella nota: “I contribuenti – che si sono riversati a commentare i post relativi al concerto – sono infuriati soprattutto per il fatto che dovranno farsi carico loro, tanto per cambiare, del balzello: e 200mila euro a Emis Killa e Guè Pequeno rappresentano, per molti, una scelta inaccettabile, su cui a seguito di un esposto dell’Associazione dovrà pronunciarsi la Corte dei Conti e su cui anche sponsor e istituzioni coinvolte dovranno a loro volta riflettere”.
Conclude il Codacons: “Codacons Ladispoli condivide questa valutazione: organizzare un concerto invitando cantanti che sono accusati da tempo per i loro testi sembra davvero un’idea sbagliata, specialmente alla luce della mobilitazione scaturita negli ultimi giorni dai noti fatti di cronaca relativa all’omicidio di Giulia Cecchettin”.