La Regione Lazio scende in campo per la riapertura dello storico Teatro Eliseo, messo in vendita nel 2022 e da allora rimasto chiuso. A breve il teatro di via Nazionale potrebbe tornare a vivere, come ha annunciato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
“Nel prossimo bilancio verranno stanziati fondi per l’acquisto del Teatro Eliseo. Vogliamo rilanciare la cultura a Roma e dare nuova vita, non solo a un teatro storico ma anche a via Nazionale”. Rocca lo ha annunciato nel corso del convegno «Roma capitale e Regione Lazio alla prova del Governo: Giubileo e Pnrr – Il contributo dei Moderati» organizzato da Noi Moderati.
Ha aggiunto Rocca: “C’è una vivacità politica che mi sostiene. Il dialogo deve essere legittimo. Sul Pnrr vedo segnali positivi. Noi stiamo investendo su questo piano. C’era soltanto da rimboccarsi le maniche. Sento la responsabilità di dover mantenere un dialogo costante con Gualtieri, anche quando non siamo d’accordo, perché Roma non deve essere una capitale fagocitante, ma una vera locomotiva per tutto il territorio. Questo è il potenziale che deve esprimere”.
Nuova vita per il Teatro Eliseo
Nei prossimi mesi il Teatro Eliseo potrebbe quindi tornare aperto. Una notizia che farà sicuramente felice Carlo Verdone, che poche settimane fa – sui social – aveva manifestato il suo dissenso verso la gestione del teatro da parte della politica romana.
L’attore, tornando nel teatro dove ha mosso i primi passi, aveva scritto: “Ultimo sopralluogo prima di tornare sul set tra pochissimi giorni. Rivisitare questo spazio teatrale mi ha veramente commosso. Qui c’è stata la mia breve attività sul palcoscenico in uno spazio importante durato due anni. Due stagioni: 1980 e 1981. Vennero grandi attori, registi, scrittori. Non sapevo cosa stava accadendo nella mia vita. Sempre esaurito. Tranne un sera due posti in terza fila centrali vuoti. Dentro di me dissi: “Non trova posto il sindaco, Craxi, Forlani e questi neanche avvertono”. In realtà quella sera Barbara Piattelli fu rapita mentre veniva a vedermi”.
Poi l’appello: “Tornare all’Eliseo grande e a quello piccolo e trovarli vuoti, senza programmazioni, senza alcun botteghino, chiusi da inferriate con i lucchetti mi ha fatto rabbia. Abbiamo tanti bravi attori, nuovi autori, nuovi registi, perché gettare nel dimenticatoio luoghi di gran cultura? E oltre l’Eliseo potrei citare una marea di teatri in stato di abbandono. Chiusi, quasi dimenticati per le nuove generazioni. No. Non si fa. Questa è ormai una città grande, ma non più una grande città. Perdonate lo sfogo e la lunghezza del post, ma è così. Qualche uomo illuminato intervenga prima che tutto diventi l’ennesimo centro commerciale. C’è poco tempo!”.