Manca una manciata di giorni e poi si scoprirà se il sogno di ospitare a Roma l’Expo 2030 diventerà realtà. A una settimana dal voto per decidere la città che ospiterà l’esposizione universale 2030, la Città Eterna continua a cercare “alleati” per raggiungere l’ambito risultato.
Expo 2030 a Roma, tra pochi giorni il verdetto
E proprio a Parigi città dove il Bureau International des Expositions (Bie) si riunirà il prossimo 28 novembre per decidere l’assegnazione, ieri si è svolto un evento dedicato alla candidatura italiana con i delegati del Bie. Oltre 130 persone, tra delegati, ambasciatori e personalità diplomatiche da convincere per prendere consensi e far arrivare Roma al ballottaggio.
La Città Eterna in finale con Riyad e Busan
A contendersi Expo 2030 oltre a Roma per l’Italia, ci sono la sudcoreana Busan e sopratutto l’araba Riyad che sarebbe la favorita. Secondo gli ultimi conteggi ovviamente non ufficiali, Riyad potrebbe contare su 90 voti, Busan 30 mentre Roma 50. Per vincere al primo turno di votazioni servono 120 voti ovvero la maggioranza dei due terzi dei delegati Bie e ogni città candidata sarebbe quindi lontana dall’afferrare subito l’opportunità.
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Si punta al ballottaggio
Dalla seconda tornata in poi basta la maggioranza semplice ed è su questo che la competizione tra le due favorite Roma e Riyad punterà tutto per portare a casa il risultato. “Sarà difficile che su 181 voti qualcuno arrivi ai 120 al primo giro. Noi e tutta la nostra diplomazia siamo convinti di arrivare al ballottaggio” e lì “la partita è apertissima”, anche se ci “scontriamo con un potere economico arabo molto importante”. “Tutti dicono che al ballottaggio arriveranno Roma e Riyad“, a quel punto “tutti coloro che hanno votato Busan al primo giro potrebbero schierarsi con Roma e fare una differenza importante. Abbiamo lavorato anche su questo” ha detto Massimo Scaccabarozzi presidente della Fondazione Roma Expo 2030.
Expo 2030 passa dalla rigenerazione dell’area di Tor Vergata
Per dare forza alla candidatura Roma ha avviato un piano di “rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” con l’area di Tor Vergata che sarà al centro dell’opera di rigenerazione urbana per ospitare l’Expo. A partire dalla Vela di Calatrava opera rimasta incompiuta dal 2011. L’area sarà un laboratorio aperto al contributo di tutti, in cui tracciare un nuovo modello di sviluppo del territorio.
Roma ha inoltre l’occasione imperdibile di coniugare Expo 2030 con un altro evento di respiro mondiale e di grande importanza spirituale, il Giubileo 2025, che già si prepara a ospitare. Un’importante opportunità di sinergia per la realizzazione di opere e infrastrutture funzionali, pronte ad accogliere milioni di pellegrini, ottimizzando costi e risorse.