Ancora polemiche sul Colosseo. Questa volta non sui biglietti, ma per lo stato di degrado delle zone limitrofe denunciato da Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia. Quest’ultimo, in una nota, si è rivolto direttamente all’assessore al Turismo Alessandro Onorato.
Colosseo, la denuncia di Rocca
Ha detto Rocca: “Chissà se l’assessore Onorato, cosi interessato ad occuparsi del Colosseo, si sia reso conto che nelle zone limitrofe al monumento e specificatamente in via in Miranda, una piccola strada frequentata di giorno dai turisti che di notte si trasforma in un luogo di accampamento abusivo. Bastava passare questa mattina per vedere che i turisti, tra un selfie con panorama Colosseo e quello con il Vittoriano, hanno potuto ‘ammirare’ il degrado in cui versa la Capitale: masserizie improvvisate, sacchi di indumenti e immondizia”.
E ancora: “Si tratta – prosegue – di un’area pubblica di pertinenza del Comune di Roma, e quindi sarebbe il caso che il sindaco Gualtieri e l’assessore Onorato mettessero in campo azioni più incisive per garantire il decoro dell’area Colosseo-Fori Imperiali, ossia di uno dei siti più visitati al mondo. Non è accettabile, infatti, che sia lasciato in queste condizioni perché lo spettacolo che viene offerto ai turisti è un grave danno di immagine alla città di Roma”, conclude.
Colosseo, la polemica sui biglietti
Il Colosseo torna al centro delle polemiche dopo le parole dello stesso Onorato che si era scagliato contro il ministro Sangiuliano dopo la decisione del governo di introdurre i biglietti nominali. In un a video, l’assessore diceva: “Guardate qui, questa è la fila che si è creata per comprare un biglietto perché, caro ministro Sangiuliano, nonostante i suoi annunci sul fatto che col biglietto nominale si sarebbe risolto tutto, la situazione è addirittura peggiorata: ci vogliono dalle 2 alle 4 ore per poter comprare un biglietto”.
Onorato denunciava le lunghe file che si vengono a creare per l’acquisto di un biglietto per entrare al Colosseo: “Ci vuole tempo per inserire nome e cognome quindi se la soprintendenza archeologica non aumenta gli sportelli non ci vuole molto a capire che la fila diventa chilometrica: immaginate in giornate di pioggia, con persone che poi rischiano addirittura di non comprarlo il biglietto…”.
E ancora: “L’esperienza drammatica continua dentro, perché gli ingressi sono soltanto due, e dunque dopo due o quattro ore di fila serve un’altra ora o ora e mezza per entrare. Nel frattempo gli acquisti multipli dei biglietti continuano perché la soprintendenza non ha un software attrezzato. Questa è una vergogna che Roma non può subire, ministro venga qui per capire che la situazione è insostenibile”.