Carlo Verdone è uno dei registi contemporanei più amati con un affetto tutto speciale da parte dei romani con cui condivide gioie e dolori della Città Eterna. E proprio a Roma Verdone ha dedicato gran parte della sua opera, riuscendo a tratteggiare il carattere dei sui concittadini con mille sfaccettature messe in scena attraverso i tanti personaggi che ha interpretato.
Insomma Roma e Verdone sono legate a doppio filo e i romani adorano qualunque cosa faccia “Carletto” che si è sempre dimostrato pronto a rispondere alle richieste dei fan con una generosità d’animo che spesso riversa sui social, raccontando un pezzetto si se stesso e della sua vita, ma anche aneddoti legati ai suoi film e al lavoro di regista e attore.
La casa di Carlo Verdone a Roma, ecco dove si trova
Non è un segreto che Carlo Verdone viva a Roma nel quartiere di Monteverde Vecchio. Proprio in un bar del quartiere si è fatto immortalare a colazione con l’amico Fulvio Abbate in una foto “scattata da un bambino su richiesta della madre troppo ‘emozionata’”. Ma com’è la casa di Carlo Verdone? E’ un attico in uno dei quartieri più verdi di Roma, perciò dalla terrazza il panorama è mozzafiato.
Un attico di lusso con vista sulla Città Eterna, dove custodire ricordi e cimeli
Il palazzo si trova nel rione Regola, dove Carlo è cresciuto, e la sua casa rappresenta il suo mondo. Film, musica, libri. Sono queste le sue passioni ed essendo un collezionista ha custodisce dischi, strumenti musicali e ancora oggetti di scena e locandine di film.
Tante foto che ogni tanto gli tornano tra le mani, come quella scattata ad Ostia ad una giovanissima Natasha Hovey lanciata in “Acqua e Sapone” alla quale ha dedicato un post nella speranza di ritrovarla dopo tanti anni, ben 40.
Molti dei ricordi più cari sono conservati nello studio di casa tra parrucche e foto di mostri sacri del cinema come Alberto Sordi e Sergio Leone.
La casa in Sabina e quel tavolo dove hanno mangiato Fellini, Sordi, Pasolini…
Oltre allo splendido attico con terrazza a Monteverde, Verdone ha una casa in Sabina. Lo racconta lui stesso parlando della storia di un meraviglioso tavolo antico che è passato di generazione in generazione dove hanno mangiato Rossellini, Fellini, Pasolini, Scola, De Oliveira, Sordi, Leone e tanti altri.
Un tavolo che spiega il regista “aiuta la creatività”, dove sono stati scritti due capolavori di Verdone: Un Sacco Bello e Bianco Rosso & Verdone. “Era il tavolo da pranzo della famiglia di mia madre negli anni 30′. Poi quella casa è diventata l’abitazione della famiglia Verdone. E quel tavolo ha continuato ad essere il tavolo da pranzo. Poi nel pomeriggio diventava il mio tavolo di scrittura” spiega Verdone sui social.
“Con la morte di mamma è diventato il secondo tavolo di lavoro di papà. Con la scomparsa di papà questo tavolo volevo che continuasse a vivere. E così è qui nella mia casa di campagna. Se potesse parlare racconterebbe storie e dialoghi memorabili”. Lo curerò finché posso. Poi ci penseranno i miei figli” aggiunge il regista.