Il Campidoglio di Roma ha pianificato un’espansione significativa del lavoro agile, mirando a coinvolgere un numero maggiore di dipendenti comunali. Attualmente, 3.910 dipendenti lavorano un giorno a settimana in modalità di telelavoro o lavoro agile, ma l’obiettivo è coinvolgere un totale di 9.000 funzionari capitolini.
Questo sforzo per promuovere il lavoro agile è in linea con il Piano organizzativo del lavoro agile (Pola) e mira a ridurre la congestione della città, migliorando la mobilità e promuovendo una maggiore flessibilità nelle modalità di lavoro.
I piani del Campidoglio per lo smart working
L’idea è quella di aumentare il lavoro da remoto e il lavoro agile per consentire ai dipendenti di svolgere le loro mansioni da casa o da qualsiasi altra sede, seguendo progetti e obiettivi prestabiliti. Questo cambiamento comporterà il passaggio da un giorno a due giorni di lavoro a distanza per i dipendenti coinvolti.
Il Campidoglio ha anche l’obiettivo di incoraggiare altre istituzioni pubbliche a seguire l’esempio e adottare forme di lavoro agile. Questo coinvolgerà non solo il Comune di Roma, ma anche Ministeri, Autorità e il Parlamento.
La pandemia ha accelerato l’adozione di queste modalità di lavoro, e l’amministrazione pubblica vuole capitalizzare sull’esperienza acquisita durante questo periodo.
Cosa prevede il piano organizzativo
Il Piano organizzativo del lavoro agile mira anche a fornire agli impiegati gli strumenti digitali necessari per svolgere le proprie mansioni da remoto in modo efficace.
Questa iniziativa è vista come una strategia per migliorare l’efficienza, ridurre la congestione urbana e promuovere il risparmio energetico, chiudendo i palazzi pubblici almeno un giorno alla settimana per gli uffici che non richiedono un contatto diretto con il pubblico.
Il Campidoglio sta dialogando con altre istituzioni pubbliche e prevede di chiedere il supporto del sindaco per coinvolgere Ministeri e altre strutture della pubblica amministrazione nella promozione del lavoro agile. L’obiettivo è quello di coinvolgere l’intera amministrazione pubblica di Roma in queste forme di lavoro più flessibili e innovative.