Si riducono le ore della protesta e anche i possibili disagi per gli utenti dei mezzi pubblici di Roma e Lazio. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato la precettazione per lo sciopero del trasporto pubblico locale programmato venerdì 29 settembre.
Lo sciopero, proclamato per 24 ore, sarà solo di 4 ore. E’ il Mit ad informare in una nota della decisione presa dal titolare del ministero a poco meno di 48 ore dall’inizio della mobilitazione nazionale indetta dall’Usb.
Sciopero mezzi pubblici Roma, Salvini firma la precettazione: protesta ridotta a 4 ore dalle 9:30 alle 13:30
Nel calendario ufficiale degli scioperi del Mit, ora appare infatti la riduzione a 4 ore dopo l’intervento con Ordinanza ministeriale. Lo sciopero di venerdì 29 settembre si svolgerà quindi dalle 9:30 alle 13:30.
La notizia è stata diffusa sui social da Salvini che scrive: “Firmato lo STOP allo sciopero di 24 ore – ridotto a 4 – previsto venerdì sul trasporto pubblico locale, che avrebbe colpito studenti e lavoratori. Sì all’ascolto, al dialogo e alla tutela dei diritti dei lavoratori, ma senza danneggiare gli altri cittadini“.
Sciopero trasporto pubblico locale: a Roma mezzi a rischio sulla rete Atac, Roma Tpl e Cotral
Nel territorio di Roma Capitale, lo sciopero ridotto a 4 ore dovrebbe riguardare comunque l’intera rete Atac e l’intera rete RomaTpl. Sulla rete Atac lo sciopero a rischio anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento.
Possibili riduzioni di corse con bus e metro a rischio dalle 9:30 alle 13:30. La protesta dovrebbe riguardare anche i lavoratori Cotral con possibili disagi su mezzi pubblici comprese le linee Roma-Lido (Metromare) e Roma-Viterbo.
Motivazioni dello sciopero
Tra le motivazioni dello sciopero nazionale indetto da Usb, il sindacato chiede:
- la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili;
- blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali;
- superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti;
- la necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti;
- la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro;
- il salario minimo legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato;
- il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali;
- una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le 00. SS. e le associazioni datoriali di categoria.